di Ida Macchi
L’allarme arriva dall’Australia, dove sono state pubblicate numerose radiografie che mostrano come le nuove generazioni, dai 7 ai 18 anni, abbiano un’innaturale curvatura di collo e schiena.
Le colpe? Un uso prolungato di smartphone e un’overdose di chat in una postura scorretta: telefonino in grembo e mento che tocca il petto. «Tenere in continuazione la testa china, come fanno i teenager eternamente connessi, manda in trazione il trapezio e la muscolatura lunga del collo e, con il tempo, questo inverte la naturale curvatura cervicale», commenta Andrea Grasso, responsabile del servizio di ortopedia e traumatologia della Casa di Cura Villa Valeria di Roma.
«Inoltre, quando i ragazzi digitano sul telefonino, serrano anche le spalle in avanti. Il risultato è la schiena ingobbita con una conformazione “a bauletto”, che si ritorce anche sulla salute del dorso. Più facile, allora, che accusino dolori a collo e spalle, o che rimangano vittime di una cefalea muscolo tensiva, perché le fasce muscolari si serrano come una morsa dolorosa intorno alla testa».
I segreti per evitare di rimanere vittime del “collo da chat” esistono: basta insegnare ai propri figli la posizione giusta per digitare i messaggini, che è quella da seduti, con i gomiti appoggiati in modo da tenere lo smartphone con entrambe le mani e all’altezza degli occhi. Stessa impugnatura anche in piedi. Se lo sguardo è diritto, infatti, il peso della testa è distribuito sull’intera colonna vertebrale e non c’è il rischio di stressare il tratto cervicale.
Invitalo a non chattare per più di 15 minuti e a sciogliere, dopo ogni “sessione”, le articolazioni del collo, disegnando con la punta del naso, come fosse una matita, grossi numeri nell’aria, da 1 a 9, per terminare con uno zero.
Occhio all’amnesia digitale
Ci sono app per ricordare tutto, dagli appuntamenti ai compleanni. Ma, secondo uno studio effettuato su 6000 adulti da Kaspersky, azienda produttrice di antivirus, l’utilizzo dello smartphone ci sta facendo perdere la memoria. Infatti, circa il 30% degli italiani non conosce a memoria il numero del cellulare dei propri figli, e il 42,5 % quello dell’ufficio.
«Per combattere questa nuova forma di amnesia occorre riallenarsi a memorizzare: per esempio il codice del bancomat, alcune password o i numeri dei telefonini più strategici», spiega Luigi Ferini Strambi, neurologo. «Occorre ripeterli mentalmente più volte. Per fissarli,puoi ricorrere alle associazioni, come abbinare il numero all’età di qualcuno. Memorizza prima di andare a letto: il sonno consolida le informazioni».
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Articolo pubblicato sul n.47 di Starbene in edicola dal 10/11/2015