“Mille Modi di Essere Donna”, la mostra fotografica a Milano

Alla Galleria d’Arte Contemporanea di Milano Dream Factory in 40 immagini la libertà di sentirsi se stesse in ogni momento della vita



[caption id="attachment_7425" align="alignleft" width="219"]Riflessioni (©‎Gaetano Ariti) Riflessioni (©‎Gaetano Ariti)[/caption] In 40 immagini la libertà di sentirsi se stesse in ogni momento della vita. La mostra fotografica "Mille Modi di Essere Donna" racconta tante sfumature diverse di femminilità, in età, origini, quotidianità, tutte accomunate dalla voglia di fare e di essere. Aperta fino all'8 giugno presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Milano Dream Factory (in Corso Garibaldi 117), è la selezione nata da un concorso nazionale omonimo,  "Mille Modi di Essere Donna", promosso e sviluppato da TENA, leader mondiale nella gestione dell’incontinenza. "Il concorso e la sua esposizione sono parte di un progetto di TENA che ha messo al centro le persone e in special modo le donne" racconta Roberta de Fabritiis, curatrice indipendente. "Donne dalle mille differenze e particolarità, donne dalle mille esigenze e aspirazioni. Tutto il materiale ricevuto esprime la loro voglia di sentirsi al meglio, libere di essere come sono, semplicemente se stesse. E in particolare le foto che abbiamo selezionato lo dimostrano ampiamente". Un racconto per immagini che mostra non solo l’entusiasmo delle donne nei molti ruoli in cui sono quotidianamente coinvolte, ma soprattutto la forza e la personalità espresse anche quando devono fronteggiare piccoli disagi e convivere, ad esempio, con le perdite urinarie. "Le giornate di una donna, come quelle delle mie pazienti, sono ricche di appuntamenti, attività, emozioni e colori. Soffrire di perdite urinarie non significa limitare la propria libertà, significa invece saper gestire un disagio in modo diversificato", spiega Debora Marchio, specialista in Urologia a Bologna e coordinatore nazionale gruppo "SIUrO Giovani" Società Italiana di Uro-Onologia. "Credo molto nel rapporto umano che si instaura con le pazienti, poiché l’incontinenza, come molte patologie croniche, necessita di continui monitoraggi e soprattutto di un’attenzione particolare al vissuto delle donne che ne soffrono. È importante spiegare loro che è possibile vivere la propria quotidianità senza limitarsi e affrontare ogni momento con la giusta protezione".