(Ecco la risposta del Dott. Emmanuele Jannini, sessuologo all'Università dell'Aquila, a una lettera di una lettrice sui suoi problemi di coppia)
L’eiaculazione precoce non è mai soltanto un problema organico che si misura, orologio alla mano, con la durata delle prestazioni. Quasi sempre, a monte, c’è anche un problema psicologico. O meglio, in termini esatti, un "disturbo relazionale" che mina l’intesa di coppia, fuori e dentro al letto. Se il tuo fidanzato sostiene che questo problema si presenta soltanto con te (ammesso che sia vero), le cause possono essere due.
- Mentre fa l’amore viene travolto dall’ansia da prestazione, che gioca dei brutti scherzi. In pratica, è come se si sentisse sotto esame, in competizione con i tuoi ex fidanzati (reali o immaginari). E lo stress che ne deriva gli impedisce di "godersi" il rapporto in maniera spontanea e rilassata. In questo caso, ti consiglio di indirizzarlo a un andrologo o un sessuologo che gli prescriverà un nuovo farmaco per l’eiaculazione precoce, a base di dapoxetina. Si prende "on demand", un’ora prima dell’atto sessuale e consente di raddoppiare, triplicare o anche quintuplicare la durata media del rapporto. Il suo meccanismo d’azione è semplice: aumenta i livelli di serotonina, neurotrasmettitore cerebrale deputato al controllo del riflesso eiaculatore, spesso carente negli uomini ansiosi.
- L’altra causa di eiaculazione precoce? Un’aggressività repressa nei tuoi confronti, spesso inconscia. Forse non andate così d’accordo come sembra, oppure il tuo ragazzo non condivide le tue scelte di vita o dei “ruoli” che gli imponi. “Sbrigarsela in fretta” a letto è un modo per non darti soddisfazione e rivendicare il diritto di essere lui a scegliere. Una sottile punizione, insomma, che può essere dissolta solo con una terapia breve di coppia (cinque-sei sedute al massimo) mirata a far luce sui lati oscuri del vostro rapporto e a sciogliere i nodi irrisolti.
Per saperne di più: benesserecoppia.it