Gli anni passano e crescono gli acciacchi. Tienili alla larga con l’acqua più adatta.
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A TAVOLA.
Amica del cuore. L’acqua iposodica calcica è quindi ideale dopo i 45 anni, ed è anche quella più adatta per la prevenzione cardiovascolare. «Dove l’acqua potabile ha un elevato tenore di calcio e magnesio, il rischio di malattie cardiovascolari e sensibilmente ridotto. Si ipotizza che i sali di calcio e magnesio, legandosi ai grassi alimentari, ne riducano l’assorbimento», spiega Poli. «Un basso apporto di sale è alla base di ogni dieta prescritta in caso di ipertensione o problemi renali. Proprio il basso contenuto salino favorisce un potenziamento quantitativo della diuresi che risulta più abbondante e immediata rispetto all’impiego di altre tipologie d’acqua: dunque, in questi casi (e salvo diversa prescrizione medica) sono da preferire le acque a basso contenuto di sodio», conclude il professor Vincenzo Mirone. Ricorda: sono iposodiche tutte le acque con meno di 20 mg per litro di sodio.
ALLE TERME
Per la digestione. A volte anche l’acqua termale si può bere: è Indicata, in particolare, per favorire l’attività del fegato e della bile. «Si sfrutta un’acqua bicarbonato- solfato-calcica con un residuo fisso di circa 3,5 g: agisce sulla dispepsia gastroenterica e biliare, aumentando la quantità della bile e rendendola più fluida», spiega Bruno Sordi, direttore sanitario delle Terme di Chianciano. Migliora anche la funzionalità e la motilità intestinale, risultando utile nel caso di colon irritabile con stipsi. Inoltre, stimolando la funzionalità delle cellule epatiche, ha un’azione disintossicante adatta a chi usa a lungo dei farmaci. L’acqua viene assunta come bibita a un dosaggio personalizzato e stabilito dal medico. «In alcuni stabilimenti termali, in ambiente controllato,
come alle terme di Fiuggi, è possibile sottoporsi ad una terapia termale “spinta”, che favorisce l’espulsione dei calcoli renali. Le cure vanno dai 12 ai 15 giorni», aggiunge Mirone.
A CASA
Per la circolazione. Per tutte le donne in generale, contro i gonfiori e la ritenzione idrica, è efficace una ginnastica vascolare casalinga: «Sotto la doccia è molto utile alternare getti di acqua calda e fredda, partendo dai piedi e risalendo su, fino all’inguine. Col caldo i vasi si dilatano e col freddo si restringono: in questo modo si stimola la circolazione», suggerisce la dottoressa Piloni. Se la doccia fredda è poco gradita, si possono usare anche le spugnature: «Basta mettere una spugna leggermente imbevuta di acqua nel congelatore, fino a che non diventa fredda e poi frizionare forte gli arti inferiori, sempre dalla caviglia in su». Se opti per il bagno, ricorda quanto già consigliato contro i gonfiori e che la temperatura dell’acqua non deve superare i 37- 38 gradi, perché il calore eccessivo dilata i vasi.