Chi di voi si è dovuto sottoporre a una colonscopia sa bene quanto sia fastidiosa, se non addirittura dolorosa. Beh, ormai da tempo esiste anche la colonscopia virtuale, ovvero la versione Tac, decisamente non invasiva, anche se non sempre attendibile come quella tradizionale. Almeno sino a un po’ di tempo fa, perché ora però la colonscopia virtuale ha fatto passi da gigante, raggiungendo una precisione diagnostica che sfiora il 100%. Certo, non può sostituire del tutto l’esplorazione del colon con l’endoscopio, ma spesso viene utilizzata anche perché offre una visione complessiva anche delle strutture anatomiche addominali fuori dal colon, e quindi si possono rilevare eventuali calcoli, tumori al pancreas, al fegato, ai reni.
La colonscopia virtuale prevede anche una preparazione meno complicata rispetto all’esame tradizionale: bastano due boccette di liquido di contrasto più 2 litri di acqua contro i soliti 4 e il forte purgante. Non è poi previsto il passaggio dell’endoscopio nel colon, ma solo l’introduzione di una piccola sonda nel retto che serve a gonfiare l’intestino per vederlo bene al computer. Aria che sì, provoca un po’ di disagio, ma che viene poi riassorbita.
Decidere se applicare la colonscopia tradizionale o quella virtuale spetta allo specialista. La versione Tac è comunque consigliata quando c’è il sospetto di diverticoli, che rendono l’esplorazione endoscopica più difficile.