Sembra quasi una moda del momento: per star bene, combattere alcuni problemi di metabolismo, ma soprattutto per sperare di invecchiare il più tardi possibile e vivere a lungo, bisogna digiunare. Che non vuol dire nutrirsi solo di acqua e tisane per giorni interi, bensì concentrare il cibo in uno o pochi pasti ravvicinati, e far passare un po’ di ore, anche 14 o 16, senza toccare nulla. Almeno stando a quando sostiene il professor Yoshinori Nagumo, presidente onorario dell’International Antiaging Medical Society e docente di medicina alle università di Tokio e Osaka.
L’ideale, spiega, è fare un solo pasto al giorno, meglio la sera, in questo modo il metabolismo non rallenta, ma anzi si attiva. Facendo così si raggiunge il peso forma ideale e si attenuano gli stati di malessere. La restrizione calorica favorisce anche il mantenimento di alti livelli del colesterolo “buono”, l’Hdl, che è anche uno dei più fedeli marcatori della durata della vita, e riduce la presenza di molecole infiammatorie e di diversi ormoni coinvolti nello sviluppo dei tumori.
Aumentare il periodo in cui non si mangia nulla, arrivando anche a un intervallo di 14/16 ore di astinenza, è poi utile per rallentare l’invecchiamento: infatti avere un po’ di fame mette in azione anche la grelina, un ormone prodotto dallo stomaco che inibisce le infiammazioni.
Ma, anche se poco e concentrato in alcuni momenti della giornata, cosa è bene mangiare? Come sempre la dieta ideale è poco calorica, ricca di spezie e di cibi di origine vegetale, con l’aggiunta di cibi integrali, legumi, pesce e olio extravergine di oliva.