Quante volte abbiamo sentito parlare di omeopatia, e quante volte ci sono stati consigliati farmaci omeopatici. Molti di noi li utilizzano già, eppure in Italia, nonostante il riconoscimento legislativo a tutti gli effetti, esistevano molte limitazioni: potevano essere venduti grazie a una legge transitoria, ma con il divieto di riportare sulle confezioni le indicazioni d’uso e di fare qualsiasi tipo di pubblicità. E non potevano essere immessi in commercio nuovi farmaci rispetto a quelli in vendita sino al 1995. Nonostante da tempo l’Europa chiedesse al nostro Paese di adeguarsi alle linee guida condivise. E ora finalmente l’Aifa, l’Autorità nazionale di controllo dei farmaci, ha emanato le prime autorizzazioni all’immissione in commercio dei medicinali omeopatici.
Dal gennaio 2019 in commercio troveremo i medicinali la cui domanda di autorizzazione sia stata valutata positivamente dall’Aifa stessa. Per questo le aziende di farmaci omeopatici hanno dovuto presentare una documentazione relativa a ciascun medicinale che vogliono continuare a commercializzare. Sono state presentate circa 3700 richieste. Solo quando la valutazione sarà positiva, il medicinale riceverà un codice di autorizzazione per essere immesso in commercio. Il lavoro è piuttosto complicato: al momento hanno ricevuto tale autorizzazione 13 medicinali omeopatici, a cui presto ne seguiranno altri 23; per valutare tutti i restanti dossier c’è tempo sino a fine dicembre 2018. Per ora non si tratta di nuovi farmaci.
A questo punto che cosa cambierà dal 2019 rispetto a oggi? In sostanza saranno in vendita solo medicinali omeopatici autorizzati dall’Aifa, quindi con garanzie in termini di sicurezza e qualità degli stessi, anche se continueranno a non essere dispensati dal Servizio sanitario nazionale. Però finalmente riporteranno sulle confezioni o su un foglietto illustrativo le informazioni minime e necessarie per l’utilizzatore, come il nome scientifico del ceppo o dei ceppi omeopatici, il nome del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio, le modalità e vie di somministrazione, la forma farmaceutica e la data di scadenza.