Prevenzione contro i parti prematuri

In Italia i bimbi nati prematuramente sono il 7.6% del totale delle nascite. Adesso c’è una grande novità che può aiutare le donne in dolce attesa a evitare di partorire prima del tempo. Il parto pretermine, infatti, minaccia la salute del piccolo se avviene prima della 34esima settimana di gestazione. Ora lo si può scongiurare grazie a delle capsule vaginali molli che si sciolgono nella vagina e che rilasciano il progesterone, il tipico ormone delle gravidanza. Se usate nel modo corretto, possono ridurre di un terzo la percentuale di neonati prematuri. Avendo un effetto rilassante sulla muscolatura, questo ormone allontana il rischio di contrazioni che potrebbero portare la donna a partorire in anticipo. Per capire quali siano le donne incinte a dover utilizzare questo farmaco, inserito in fascia A, serve la cervicometria, cioè la misurazione ecografica della lunghezza della cervice uterina. Se, tra la 18esima e la 22esima settimana di gestazione, la cervice risulta accorciata, scatta la prescrizione del farmaco. In caso comunque di nascite premature, le cure per i bimbi hanno fatto passi da gigante: negli ultimi anni, ad esempio, i reparti di terapia intensiva neonatale hanno introdotto una nuova tecnica salvavita che consiste nel raffreddare la temperatura corporea del piccolo a 32 gradi, in modo da preservare il cervello da patologie emorragiche e da ischemie che portano a deficit neurologici, con ritardi sia cognitivi che motori. Anche le incubatrici di ultima generazione contribuiscono a migliorare la vita dei prematuri. Per le famiglie di bimbi nati prima del tempo è nata anche un’organizzazione chiamata Vivere Onlus, che riunisce 46 associazioni di genitori di prematuri presenti all’interno dei punti nascita degli ospedali italiani. L’obiettivo è quello di creare una rete di aiuto psicologico per mamme e papà.