È la nuova frontiera della cucina, dove i grandi chef iniziano a usare i micro ortaggi per decorare i piatti e dare loro un tocco di originalità, ma trattandosi di frutta e verdura, riescono a garantire anche una serie di nutrienti notevoli. Anzi: a parità di quantità, quelli in versione mignon hanno una concentrazione di vitamine e antiossidanti superiore agli ortaggi tradizionali. Soprattutto vitamine E, K e C, e poi calcio, ferro e oligoelementi.
Le piante, per ottenere l’effetto “ristretto”, vengono tagliate da 7 a 21 giorni dopo la germinazione e un’altezza massima di appena 9 centimetri. Chiunque può coltivarli in casa: bastano delle vaschette di plastica forate sul fondo, riempite di terriccio per ortaggi, e un po’ di semi sparsi. Tenendo i contenitori al buio, in ambiente umido, per circa 3 giorni, si otterranno le prime piantine. A quel punto basta mettere le vaschette alla luce e raccogliere i mini ortaggi appena compaiono le prime foglie.
In cucina poi si usano come quelli tradizionali, col vantaggio della freschezza assoluta: si raccolgono al momento dell’uso e si possono consumare crudi, conservando tutte le sostanze preziose che contengono.