Medicazione fai da te

Vi è mai capitato di cadere dalla bici, dallo scooter o di ruzzolare a terra durante una corsa o una partita a tennis? E son sempre dolori, ahimè, anche se si cade di striscio e ci si provoca la più classica delle abrasioni, in superficie. A quel punto come fare per medicarsi da soli? La sbucciatura provoca sempre un bruciore diffuso, ma non è mai una ferita profonda, in quanto riguarda solo gli strati più superficiali della pelle. Ecco perché non esce mai troppo sangue. Anzi, spesso esce liquido trasparente, il plasma, proprio perché la parte interessata è stata privata dello strato protettivo più esterno. E si tratta di ferite “sporche”, perché hanno una carica batterica alta, che va ridotta velocemente per evitare infezioni. Quindi l’ideale è mettere la ferita sotto l’acqua corrente per almeno un paio di minuti. Poi bisogna asciugare la parte interessata con una garza sterile o lasciando la ferita all’aria aperta, facendo attenzione però a evitare il sole diretto. Perché se da una parte il sole aiuta a velocizzare la guarigione, dall’altra rischia di far risaltare la cicatrice. E comunque appena la ferita è asciutta, è il momento del disinfettante che va usato molto diluito e lasciato asciugare da solo. A quel punto, mettere una garza medicata non adesiva: imbevuta di paraffina non aderisce alla ferita, che così si rimargina prima proprio perché non entra in contatto con filamenti o tessuti. Sopra va messa un’altra garza sterile da tenere ferma con un cerotto di carta. Altro dettaglio importante: la medicazione va rifatta una volta al giorno, disinfettando sempre con molta cura. Meglio non usare, quindi, cerotti, polveri, spray o pomate cicatrizzanti che asciugano troppo la cute. Meglio far guarire la ferita in modo lento e naturale. In 5, 6 giorni, seguendo il metodo classico, si possono eliminare le garze.