Le macchie della pelle

Può capitare che, svanito l’effetto abbronzatura, rispuntino macchie scure a guastare l’uniformità del nostro incarnato. Possono comparire un po’ ovunque, ma quelle più antiestetiche sono senza dubbio quelle del viso e del decolleté. Fortunatamente oggi esistono diverse tecniche mediche per cancellarle. Spesso le macchie sono dovute agli squilibri ormonali delle donne in gravidanza: in questo caso, chiamato cloasma gravidico, spuntano su naso, gote, fronte e sopra il labbro superiore, un po’ a carta geografica. Tendono a attenuarsi dopo il parto, con il riequilibrio ormonale, ma in chi ha la carnagione più scura possono persistere più a lungo. Simile al cloasma è il melasma, che si manifesta nelle zona più esposte al sole, come viso, mani e decolleté, soprattutto dopo i 40 anni: sono dovute proprio alle abbronzature selvagge, senza adeguata protezione. Ma possono anche dipendere dall’assunzione di farmaci particolari, come la pillola anticoncezionale o la terapia ormonale sostitutiva. Esistono poi le cosiddette lentigo solari: sono macchie marroni circoscritte, grandi poco più di una lenticchia, dovute a piccole concentrazioni di melanina. Sono dovute a iperpigmentazione cutanea da radiazioni ultraviolette. Si formano per lo più dopo ustioni o eritemi solari. In tutti questi casi, per far sparire le macchie funziona un trattamento degpimentante chiamato Dermamelan, ben tollerato da qualsiasi tipo di pelle. Si pulisce la cute con una soluzione sgrassante, che ne aumenta la permeabilità agli attivi successivamente applicati. Poi si spalma la zona da trattare con una maschera gialla che, seccandosi, forma una sorta di fondotinta coprente color pelle, da sciacquar via dopo un po’. Nei 10 giorni successivi, si realizza una chemioesfoliazione della pelle, per eliminare proprio le iperpigmentazioni superficiali. In pratica, si forma un sottilissimo film, come una pellicola, che viene via a falde. Poi per tre mesi si deve mettere una crema che renderà la pelle fresca e omogenea, senza l’ombra di una macchia. L’alternativa a questo sistema è la radiofrequenza quadripolare dinamica, con microneeding. Attraverso le onde radio si crea un campo elettromagnetico che crea una lesione termica sullo strato in cui ha origine la macchia, attraverso 24 piccoli aghi d’oro che penetrano nella pelle per uno spessore inferiore al millimetro per rimuovere la pigmentazione eccessiva. Si formano così delle crosticine, camuffabili con fondotinta e correttore, che cadono da sole dopo una settimana riportando la pelle alla sua originale uniformità. Infine, contro le macchie funzionano bene anche i laser di ultima generazione, che agiscono selettivamente con il calore solo sul colore marrone. Quelle più moderni riducono sensibilmente anche il rischio di una iperpigmentazione post-infiammaroria.