A distanza di 10 anni dal lancio del primo vaccino per combattere le infezioni da Hpv, il papilloma virus, il secondo virus cancerogeno dopo quello dell’epatite C, ne arriva uno nuovo, che promette di prevenire in maniera ancora più efficace le lesioni precancerose e quindi di sconfiggere il tumore dell’utero.
Rispetto a quello precedente contiene più genotipi, praticamente più ceppi, della famiglia del papilloma virus.
Il piano di vaccinazione prevede che il vaccino sia fatto, gratuitamente, a femmine e maschi a partire dai 12 anni attraverso una lettera recapitata a casa che spiega l’importanza della vaccinazione e le modalità per poterne usufruire. Ricevuta la lettera a casa, i genitori possono recarsi con i figli al Centro vaccinale della propria Asl per iniziare la cura: una prima puntura a cui ne farà seguito una seconda, a distanza di sei mesi.
Un’indagine condotta nel 2014 dal ministero della salute danese ha dimostrato che nelle donne che si sono vaccinate si sono ridotte dell’80% le lesioni pre-cancerogene del collo dell’utero, rispetto a quelle che non avevano fatto il vaccino.