Esami medici, quando farli

Il 25/30% degli esami medici che vengono prescritti è inutile. Soprattutto quando si tratta di gastroscopie e colonscopie: in Italia se ne fanno troppe. È la stessa Società Italiana di Gastroenterologia a lanciare l’allarme, sfatando la convinzione che la migliore prevenzione si faccia attraverso il ricorso a periodici esami strumentali, anche quando non ci sono sintomi che possano richiedere un intervento simile.

QUANDO FARE UNA GASTROSCOPIA

Ad esempio, se si hanno frequenti bruciori di stomaco, prima di ricorrere a un esame invasivo come la gastroscopia, meglio accertarsi con il breath test o con l’esame delle feci, se è colpa dell’Helicobacter pilory, che si può combattere con una mirata cura antibiotica. Solo se i disturbi non scompaiono o quando si associano dimagrimento e anemia allora è il caso di ricorrere all’esame in diretta dello stomaco.

QUANDO FARE GLI ESAMI PER IL REFLUSSO ESOFAGEO

La stessa cosa può valere in caso di reflusso esofageo: meglio partire con l’assunzione di farmaci che aiutano a annientare i rigurgiti acidi e solo in seconda battuta ricorrere all’esame endoscopico.

QUANDO FARE LA COLONSCOPIA

La colonscopia va fatta nel caso di stipsi improvvisa e ripetuta o di tracce di sangue nelle feci. Attenzione anche alla colonscopia virtuale, effettuata senza l’uso di sonde nell’intestino: gli esperti ritengono che non sia sufficientemente attendibile, quindi, nel caso, meglio ricorrere a quella tradizionale.