Cos’è il morbo di Huntington

Avete mai sentito parlare del morbo di Huntington? Chi ne soffre ha dei movimenti involontari, che portano a scuotere il corpo in una sorta di “danza infernale”. Nel mondo colpisce un milione di persone, in Italia poco più di 6mila. È a tutti gli effetti una malattia rara e la causa è da ricercare in un gene mutato, che si tramanda per via ereditaria, che provoca la degenerazione di alcuni nuclei cerebrali deputati al controllo del movimento e alle funzioni cognitive. Le manifestazioni cliniche del morbo di Huntington sono piuttosto varie: oltre ai movimenti scomposti, ci si ritrova a fare i conti con aggressività, allucinazioni e deliri. La maggior parte dei malati ha anche attacchi di ansia, alternati a momenti di depressione. L’aspetto ereditario è un altro dettaglio importante per diagnosticare la malattia, in quanto chi ha un genitore con questo problema ha il 50% di probabilità di ereditare la patologia. Il morbo di Huntington esordisce dopo i 40 anni e per accertarne la presenza è possibile eseguire anche una tac cerebrale o una risonanza magnetica. Attualmente le cure sono mirate a ridurre i sintomi: esistono farmaci che aiutano a controllare i movimenti involontari, oltre a antidepressivi e ansiolitici. La ricerca è al lavoro da tempo per cercare di trovare nuove terapie: si sta lavorando in particolare con la bioingegneria molecolare per bloccare le alterazioni intracellulari che portano i neuroni alla morte. Si sta sperimentando anche una nuova terapia e, se gli effetti saranno quelli sperati, si potrà bloccare il decorso di una malattia così grave e invalidante, che genera ancora molte discriminazioni frutto di ignoranza e pregiudizi.