Finalmente buone notizie per tutti noi golosoni, soprattutto per tutti noi che amiamo il cioccolato. Che poi chi non lo ama? Oltre a essere buono, e a far bene all’umore, una ricerca dell’Università dell’Aquila ha appurato che fa bene anche al nostro cervello: genera infatti effetti positivi grazie al contenuto neuroprotettivo dei flavonoidi. In più il cacao è ricco di antiossidanti: ne ha più del the e del vino rosso. Fornisce poi molti minerali, come potassio, rame, zinco, magnesio e ferro. E anche l’acido valerico che riduce lo stress contrastando il potere stimolante degli alcaloidi presenti, come la caffeina. E attenzione, perché ci sono ricerche che rivelano persino un potere dimagrante: il cacao ridurrebbe l’espressione di alcuni geni coinvolti nel trasporto degli acidi grassi e l’incremento di altri responsabili del meccanismo che brucia calorie: questo, ahimè, non vuol dire che si possa abusare di cacao che contiene anche grassi saturi e monoinsaturi. Affinché i benefici siano maggiori delle calorie, bisogna preferire sempre il fondente, almeno al 72%
Occhio però alla qualità del cioccolato che mangiamo: oggi in commercio c’è un po’ di tutto, anche prodotti di dubbia qualità. Cacao e zucchero di canna sono gli unici ingredienti che dovremmo leggere in etichetta, al massimo può esserci del burro di cacao in più o della lecitina di soia che servono a dare maggiore scioglievolezza alle barrette. In realtà spesso si trovano anche saccarosio, aromi e grassi vegetali che servono solo a coprire il gusto e l’odore di una bassa qualità di cacao. E l’Unione europea ha stabilito che si può definire cioccolato anche un prodotto che contiene grassi diversi dal burro di cacao, purché non superiori al 5%.
Ma come si fa a riconoscere il cioccolato di qualità? Se l’etichetta non aiuta, riportando anche la specie della pianta di cacao, determinante per il risultato, non restano che i nostri sensi per gustare una buona barretta e saperla riconoscere. Intanto sfatiamo il mito che un ottimo cioccolato debba essere nerissimo e lucido. In realtà dovrebbe essere ramato, color castagno. Quello nero è solitamente un cioccolato prodotto con cacao forastero di bassa qualità, che ha un seme scuro reso ancor più scuro dal fatto che viene tostato a lungo per cancellarne l’odore spiacevole. All’assaggio, infine, la tavoletta deve dare la sensazione di una massa soave e setosa.
A me è già venuta l’acquolina in bocca solo a parlarne. Vado a fare un po’ di assaggi..