È vero che ogni generazione di giovani ha i suoi problemi e le sue complessità, ma è anche vero che le nuove generazioni, i ragazzi che oggi sono diciottenni, sono difficili da inquadrare. Chi è genitore lo sa bene, più che altro perché presentano caratteristiche di comportamento per certi versi inedite , che vanno quasi in controtendenza rispetto a quello che ci si aspetterebbe e a cui eravamo abituati sino a ieri. Uno studio dell’Università americana di San Diego sostiene non a caso che i diciottenni di oggi equivalgono ai quindicenni di 30 anni fa: non sono attirati dalle trasgressioni come si potrebbe pensare, né dalle opportunità che la maggiore età può dare loro. E quindi sono tiepidi nei confronti del sesso, non sono attratti da alcol e droghe, non hanno alcuna voglia di entrare nel mondo del lavoro o di imparare a guidare. Quasi impensabile se pensiamo ai nostri diciotto anni, quando smaniavamo per l’indipendenza e per scoprire tutto ciò che fino a quell’età ci era stato in parte proibito o negato.
Come mai questo cambiamento? In parte i responsabili sarebbero una vita troppo agiata, e l’influenza di internet che dà l’idea di avere già tutto quello che può servire, senza il minimo sforzo. Ma secondo la maggior parte degli psicoterapeuti non ci sarebbe bisogno di allarmarsi: nonostante gli adolescenti di oggi vadano via di casa sempre più tardi non vuol dire che siano immaturi. Sviluppano altre caratteristiche, per certi versi migliori rispetto ai loro coetanei di 30 anni fa: quasi obbligati a una socializzazione forzosa per via di feste, attività sportive sempre più frequenti e corsi di ogni tipo che anni fa non esistevano quasi, sono molto più abituati alle relazioni e quindi diventano più sensibili e empatici rispetto ai loro coetanei di un tempo, proprio perché più abituati a stare in gruppo.
Internet, invece, se da una parte è causa di questo ritardo nella voglia di indipendenza, dall’altra li aiuta a sviluppare idee talvolta geniali e a sviluppare progetti concreti. I giovani di oggi sono nativi digitali e quindi hanno molta più dimestichezza con certi strumenti, che non utilizzano solo passivamente, ma che spesso trasformano anche in fonti di reddito. Basti pensare a quanti hanno creato, e si sono fatti finanziare, app che oggi tutti utilizziamo.
Attenzione però a racchiudere il mondo a 18 anni dentro la rete: il rischio è che i giovanissimi crescano paurosi e insicuri nel momento in cui sono.. senza rete. Perché hanno meno autonomia e sono continuamente controllati. Basti pensare al fatto che oggi, attraverso il cellulare, sono sempre rintracciabili da mamma e papà che possono sapere in ogni momento dove sono. Bello, spesso utile per le famiglie. Meno per i figli, che non sempre hanno così la possibilità di cavarsela da soli: l’eccesso di protezione e controllo li rende meno capaci di affrontare la vita in autonomia. Ecco il perché della crescita rallentata di oggi. Alla fine noi siamo diventati grandi anche e soprattutto grazie alle cadute.