Bere alcolici, con la testa

Cari genitori, quante preoccupazioni quando i figli iniziano a crescere e la sera fanno le prime uscite da soli. Con il pensiero fisso che possa succedere qualcosa, ma soprattutto che possano esagerare, magari con l’alcool. Anche perché l’offerta di prodotti e occasioni per bere è molto aumentata: è vero che oggi è vietato vendere alcool ai minori, è anche vero che rispetto al passato, gli over 18 hanno maggiori occasioni di consumare birra, vino e drink, basti pensare alla diffusione degli happy hour. E allora, bastasse ricordare loro che chi guida non deve bere e che è giusto concedersi qualche bicchiere in compagnia, ma secondo un “consumo consapevole”. Purtroppo da una recente inchiesta è emerso che il 46% di loro, dei giovani di oggi, non sa cosa voglia dire. Eppure sempre secondo lo stesso studio, ben il 77% si ritiene molto o abbastanza informato sui rischi di un abuso di alcool. Ma quindi come fare a far capire che cos’è il consumo consapevole? Intanto con l’aiuto proprio della famiglia e della scuola, educando i nostri giovani alla prevenzione. Il sociologo Claudio Cippitelli, esperto di consumi, fenomeni e culture giovanili, ha messo a punto un vademecum per insegnare a bere con la testa. Il primo consiglio per mamma e papà è quello di non aspettare che i figli diventino maggiorenni per discutere con loro dell’alcol. Il tema del bere deve essere parte della loro educazione alla salute e alla sana alimentazione fin da quando sono piccoli. E poi, dare sempre il buon esempio: quando beviamo, mai esagerare, bere solo a stomaco pieno e non mettersi alla guida dopo aver bevuto più del consentito. Basti sapere che quando i genitori eccedono, il figlio rischia fino a 4 volte più dei suoi coetanei di avere problemi con l’alcool. E poi, oltre al dialogo e all’ascolto, alla spiegazione del perché è comunque piacevole bere uno o due bicchieri a tavola e in compagnia, ed è sbagliato andare oltre, è importante far sempre riflettere sulle conseguenze degli eccessi. In particolare sul fatto che di tutti gli incidenti stradali, il 10% è imputabile all’abuso di alcolici. Mai demonizzare o vietare del tutto l’alcool, ma far davvero pensare a quanto sia sbagliato abusarne.