Quante volte ci viene ricordato, non solo in estate e quando fa caldo, che dovremmo bere due litri di acqua al giorno? E quanti di noi lo fanno davvero? Purtroppo ancora pochi. Compresi i nostri figli e nipoti. I dati parlano chiaro: il 58% dei piccoli in età scolare beve meno di un litro di acqua al giorno: troppo pochi rispetto ai livelli di assunzione indicati dalla Società italiana di nutrizione umana. La quantità indicata per la fascia di età tra i 7 e i 10 anni è infatti di un litro e otto. Perché l’acqua è importante quanto il cibo, se non di più. Ogni giorno nel bambino la perdita, dovuta a pipì, respirazione e sudorazione, è pari in media al 15% del suo peso corporeo, quindi è indispensabile reintegrarla a intervalli regolari. Tra l’altro i bambini, al pari degli anziani, sentono tardi lo stimolo della sete, cioè solo quando il corpo è già in riserva.
E’ importante che i bambini bevano a sufficienza perché l’acqua è fonte di minerali indispensabili, come magnesio e potassio, in più assicura la corretta densità del sangue, permette ai reni di eliminare le sostanze di scarto, garantisce la termoregolazione, stimola il transito intestinale e agisce da solvente per i nutrienti ingeriti. In pratica favorisce l’assorbimento di sostanze indispensabili come amminoacidi, glucosio, vitamine e sali. Se l’organismo ne è carente, il bimbo può andare incontro a sintomi quali mal di testa, stanchezza e difficoltà di concentrazione. Questo succede perché anche il cervello ha bisogno di un’idratazione costante: se si perdono liquidi, cala anche la lucidità. Basta una condizione di moderata disidratazione, con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, per andare incontro, per esempio, a difficoltà nel fare i compiti.
Se in più il bambino fa sport, l’acqua è utile sia per reintegrare i liquidi persi negli allenamenti, sia perché serve ai muscoli per lavorare e perché aiuta il corpo a smaltire l’acido lattico prodotto durante lo sforzo, anche quello che richiede una semplice partitella di calcio tra amici. Ma c’è altro: una nuova ricerca dell’Associazione italiana per lo studio della tosse rivela inoltre come i bimbi che non bevono abbastanza vadano incontro a episodi di tosse più frequenti. Questo perché l’acqua protegge l’epitellio dell’apparao respiratorio e aiuta l’eliminazione del muco.
Il problema è come convincere i bambini a bere di più: al di là di riempirgli più volte il bicchiere durante i pasti e al momento della merenda, si può favorire una corretta idratazione proponendo cibi “furbi” come minestre, pomodori e zucca. E poi la frutta. Non sempre può essere facile, ma è importante provarci, trasformando magari il bere acqua in una sorta di gioco.