Alzheimer, le nuove scoperte

Ogni anno a mezzo milione di persone viene diagnosticato l’Alzheimer, una malattia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, collegata all’età e dovuta al fatto che col tempo le cellule cerebrali si rovinano. Una nuova ricerca ha messo in evidenza come il responsabile dell’Alzheimer non vada ricercato nell’ippocampo, dove ha sede la memoria, come è stato fatto sino a oggi, ma in un’altra zona più profonda del cervello, ovvero l’area tegmentale ventrale. In quel settore si trova un gruppo di neuroni che produce dopamina, il neurotrasmettitore indispensabile per il buon funzionamento proprio dell’ippocampo. Quando questi neuroni muoiono, viene a mancare la dopamina e di conseguenza si verificano cambiamenti d’umore e perdita di memoria, due dei sintomi principali dell’Alzheimer. A questo punto sarà importante studiare farmaci capaci di evitare questo deterioramento e studiare regole di prevenzioni efficaci, legate allo stile di vita, all'alimentazione, allo sport e alla riduzione di fumo e alcol.