Occhio alla vista

I dati parlano chiaro: i difetti della vista sono in aumento, soprattutto la miopia. Trent’anni fa colpiva il 20% della popolazione europea, oggi il 35% e gli studi prospettici stimano che nel 2050  sarà miope 1 persona su 2. Al momento, nel nostro Paese la situazione va un po' meglio, ma le cifre rimangono alte: è miope il 30% degli italiani e la fascia più colpita è quella compresa  tra i 25 e i 29 anni. Vi starete chiedendo come mai.. beh, tra i tanti fattori tra cui un sempre più assiduo utilizzo di monitor e apparati tecnologici, c’è anche il fatto che trascorriamo meno tempo all’aria aperta. Ce lo conferma il dottor Pasquale Covelli, specialista in oftalmologia all’ospedale Valduce di Como. Quindi è importante approfittare delle belle giornate e far giocare i nostri bambini all’aria aperta almeno 2 ore al giorno: secondo  uno studio della Queensland University of Technology di Brisbane (in Australia), è la dose preventiva ideale, ma anche quella in grado di rallentare la progressione della miopia in chi ne è già affetto. C’è invece chi soffre di presbiopia, specie dopo una certa età. Con l’invecchiamento, infatti, il cristallino (ovvero la lente oculare che funziona da zoom) perde la sua elasticità e non riesce più a mettere a fuoco gli oggetti vicini. Se dovete mettervi controluce per infilare il filo nella cruna dell’ago, oppure allontanare il giornale per leggere i caratteri più piccoli, beh, vuol dire che siete presbiti. Quindi, anche se si è sempre avuta una vista d’aquila è bene mettere in nota dei controlli oculistici : ogni 2-4 anni , tra i 40 e i 64 anni, annuale dopo i 65 anni. Io, invece, a 6 anni ho scoperto di essere astigmatico: un altro problema della vista piuttosto diffuso, e decisamente più subdolo: colpisce il 24% della popolazione europea ed è un difetto che rende meno nitide le immagini sia vicine che lontane. E' un problema piuttosto subdolo, perché specie da piccolo è difficile identificarlo, come conferma la dottoressa Elena Piozzi, direttore della struttura complessa di oculistica pediatrica al Niguarda di Milano   Il segreto per evitare conseguenze, ma anche per non dover inutilmente convivere con una cattiva visione, è quello di mettere in agenda controlli della vista, cominciando sin dai primissimi anni di vita anche se, statistiche alla mano,  il 25% dei genitori ritiene che i figli debbano andare dall'oculista solo dopo aver imparato a leggere. Nonostante l’aumento dell’incidenza dei difetti della vista , le cure non mancano e gli occhiali sono sicuramente quella più semplice. Dopo la prescrizione dell’oculista, destreggiarsi nella scelta non sempre è però facile, ma un buon ottico potrà aiutarvi, per lo meno per i problemi più frequenti. Ad esempio, se si è solo presbiti, per leggere possono andar bene gli occhiali monofocali. Se si è anche miope, astigmatico o ipermetrope, per lavorare al pc meglio le lenti cosiddette office che consentono di mettere a fuoco senza assumere posture strane. Se si hanno più problemi assieme e si vuole un unico paio di occhiali che vada bene sempre, per vedere da lontano e  da vicino e per mettere a fuoco, ci sono le lenti progressive. Spesso però è bene ricorrere a lenti customizzate, ovvero messe a punto dopo aver misurato i parametri personali e quindi fatte su misura. Il mio problema di astigmatismo, ad esempio, è talmente particolare che io da sempre ho lenti fatte appositamente per il mio problema. È ovvio che in questi casi i costi lievitano anche. L’alternativa agli occhiali sono le lenti a contatto. Ultimamente, tra l’altro, ne esistono anche di progressive che, con una unica lente, risolvono la presbiopia ed eventuali altri difetti di refrazione associati. Le più gettonate sono le morbide, perché si adattano bene alla superficie dell’occhio e sono più facili da tollerare, ma se non si usano bene, possono trasformarsi in insospettabili nemiche della salute degli occhi. Ad accezione delle usa e getta che non richiedono manutenzione, per le lenti a lunga durata ogni sera quando si tolgono vanno sottoposte a un processo particolare di pulizia chiamato rub. Per chi non tollera le lenti a contatto o vuole liberarsi definitivamente degli occhiali , invece, c’è la chirurgia refrattiva che, grazie all’utilizzo del laser riesce a modificare la curvatura della cornea in modo che l’immagine torni a cadere perfettamente sulla retina, risolvendo così miopia, ipermetropia e astigmatismo. Ma anche in questo caso, chiunque abbia problemi di vista può sottoporsi all’intervento chirurgico? Lo chiediamo al dottor Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana.   Oggi  le tecniche utilizzate dalla chirurgia refrattiva oggi sono sempre più raffinate e precise, durano pochi minuti e vengono effettuate in anestesia locale (con un collirio anestetico) e nell’ambulatorio chirurgico oculistico, utilizzando per lo più il laser ad altissima precisione. Gli interventi di chirurgia refrattiva possono essere effettuati nei principali centri chirurgici refrattivi italiani. In alcune regioni e in casi selezionati l’intervento è a carico del Sistema sanitario nazionale. Normalmente la chirurgia laser viene effettuata privatamente. Il costo è di circa 2000 euro per occhio. Se avete più di 50 anni e soffrite di cataratta, oggi esiste la chirurgia refrattiva anche per questo. Purtroppo questo intervento non è ancora disponibile negli ospedali pubblici e il suo costo è mediamente di 3500 euro per occhio.  Però una volta fatto, in pochi minuti si può dire addio alla presbiopia. Resta il fatto che ai giorni nostri utilizzare pc, smartphone e tablet con la frequenza con cui lo facciamo crea stress ai nostri occhi. Il segreto per evitare rischi ? Mantenere il cellulare il più distante possibile dal viso, illuminare l’ambiente dove si utilizza il pc con una luce dall’alto, ben distribuita e riflessa da un soffitto chiaro,  non strofinare troppo gli occhi e non fare lunghe sessioni al video. E far riposare gli occhi guardando altro che non sia uno schermo: talvolta basta uscire a guardare l’orizzonte, un tramonto, il mare, un prato. D’altronde anche l’occhio, si sa, vuole la sua parte..