Ieri sera ho mangiato davvero troppo e ho iniziato a incuriosirmi alla fitoterapia. Voi sapete cos’è? Beh, semplicemente è uno metodi più antichi che si conosca per curarsi, quello di far ricorso alle piante presenti in natura. Mi si è aperto un mondo davvero molto interessante da quando ho cercato di capirne qualcosa di più. Perché se è vero che è una delle scienze più antiche, tanto quanto l’umanità, è anche vero che è sempre in aggiornamento e sta diventando sempre più moderna.
Per scoprire meglio come funziona la fitoterapia e come si sta sviluppando, ho chiesto aiuto a veri e propri esperti. Partiamo dal capire cosa sia. Ci aiuta il professor Maurizio Grandi, oncologo e immunologo clinico, docente di Fitoterapia al Centro medico La Torre di Torino.
La fitoterapia è una medicina a tutti gli effetti, usata dall’80 per cento della popolazione mondiale e che oggi piace sempre di più per il suo carattere “ecologico”. Ricorrere alle piante per curarsi, infatti, è un modo per sentirci parte della natura e contribuire a proteggerla. Ma rappresenta anche un mercato di tutto rispetto: quello degli integratori alimentari a base di erbe, i cosiddetti botanicals, vale circa il 4% del fatturato del canale farmaceutico nel suo complesso, un miliardo di euro solo nel 2016.
Ecco perché per il mio fegato un po’ appesantito ho pensato di ricorrere a questo tipo di cure. Il carciofo è un vero toccasana: i flavonoidi servono a proteggere il fegato, gli acidi organici organici stimolano i succhi gastrici e le sostanze amare come la cinarina agiscono sul metabolismo lipidico riducendo la produzione di colesterolo e trigliceridi. Miracoli del cosiddetto fitocomplesso, cioè il particolare cocktail di sostanze diverse messo a punto da madre natura per ogni singola pianta.
Ma quali sono i rimedi fitoterapici più diffusi? Quali sono le piante più usate e efficaci? Ce lo spiega la dottoressa Elena Ambrosin, naturopata:
Le piante sono naturali ma non per questo innocue. Il loro potere farmacologico comporta anche dei rischi che vanno tenuti presenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 20 per cento delle malattie epatiche sarebbe dovuto all’abuso di prodotti erboristici a causa delle contaminazioni con metalli pesanti, pesticidi, o farmaci tossici aggiunti alle formule. Il problema riguarda soprattutto i prodotti provenienti dall’Asia che sono poco controllati. Il consiglio, quindi, è quello di acquistare prodotti sicuri e rivolgersi a erboristerie di fiducia. E di fare attenzione se si è incinta. Meglio chiedere sempre un consulto a un medico prima di assumere piante.
In tutti gli altri casi, si può andare tranquilli. Spesso in questo periodo i rimedi fitoterapici ci vengono consigliati per curare tosse, bronchite e raffreddore.
Alcune piante possono essere utili anche per favorire la digestione, contrastare gli spasmi della pancia e i gonfiori; altre in caso di acidità di stomaco, magari dovuta all’ansia.
Sono infiniti i benefici e gli utilizzi delle piante, basti pensare che nel mondo si stima vi siano 800mila specie vegetali, 300mila delle quali sono conosciute, ma solo il 15% ha un uso popolare o tradizionale. È nella fascia equatoriale che si concentra la più grande farmacia vegetale del pianeta, un serbatoio di biodiversità a cui i ricercatori in passato hanno attinto a piene mani scovando (e copiando) le sostanze naturali da cui si sono sviluppati i principali medicinali dell’era moderna, ad esempio il curaro, che viene dall’albero della stricnina, usato oggi nelle anestesie.
Ecco perché la fitoterapia è sempre in continuo aggiornamento. La ricerca porterà a trovare nuovi rimedi da piante oggi non ancora utilizzate o studiate appieno. Nell’immediato futuro si pensa che possa addirittura sostituire gli antibiotici: gli studi indicano che 10mila persone all’anno potrebbero morire dal 2050 a causa di infezioni resistenti ai farmaci. Già oggi in Europa ci sono 25mila decessi all’anno per infezioni dovute proprio a bacilli resistenti e questo per l’uso sistemico eccessivo degli antibiotici.