Perdita e vuoti di memoria: le cause e cosa fare

Un trauma fisico come una caduta può provocare una perdita di memoria a breve termine. Persino il Covid può cancellare ricordi recenti. Le improvvise perdite di memoria di questo tipo in genere sono rimediabili e transitorie



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Nicolò è un ragazzo che ama la mountain bike. È esperto, ma gli incidenti possono capitare: cadendo, ha battuto la testa. Il caschetto non si è rotto, ma presenta una perdita di memoria a breve termine: per esempio, ricorda il suo compleanno di una settimana prima, ma non come lo ha festeggiato e soprattutto, dimentica in poco tempo ciò che gli viene detto. «Il trauma che ha subito Nicolò è frequente e si chiama concussione cerebrale: c’è chi ha questi blackout dopo una pallonata in testa, o è scivolato e l’ha battuta, o ha picchiato la nuca contro uno stipite...», spiega il professor Luigi Ferini Strambi, primario neurologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Differisce dal trauma cranico perché non crea un ematoma che, premendo sul cervello, ne uccide le cellule (col rischio di gravi problemi, da quelli motori al linguaggio), ma è una “botta” che lo gonfia senza danneggiarlo».


Stato confusionale: 3 gradi per classificarlo

L’American Academy of Neurology ha classificato la concussione cerebrale in 3 gradi: «Il primo è quello lieve: la persona non perde conoscenza e rimane in stato confusionale meno di 15 minuti», spiega il neurologo. «Nicolò ha subito una concussione cerebrale di secondo grado, ovvero, moderata: è rimasto vigile ma la memoria se ne è andata per più di 15 minuti. Infine il terzo grado, quello severo: si perdono i sensi e lo stato confusionale dura più di 10 giorni. In questi casi il ricovero è necessario, negli altri bastano la visita e l’osservazione per 48 ore».


Le perdite di memoria moderate

Nelle concussioni cerebrali o perdite di memoria moderate si riprendono le normali funzioni in un tempo che varia dai 2 ai 10 giorni. «Avviene in modo progressivo», spiega Ferini Strambi. «Il cervello si sgonfia e ricomincia a lavorare bene. Solo il ricordo del momento dell’incidente spesso non rimane, perché le informazioni dell’accaduto non hanno fatto in tempo a essere recuperate e immesse nei depositi della memoria, i suoi “server”». Che fare in questi casi? «Pazientare e riferire al medico i sintomi anomali aggiuntivi», chiarisce il neurologo. «Se a 10 giorni dal trauma il paziente non ricorda bene si esegue un elettroencefalogramma e dei test cognitivi per verificare la memoria e lo stato di vigilanza».


Alcuni pazienti Covid hanno problemi di memoria

L’ultima scoperta riguarda il Covid: in alcuni pazienti sembra aver danneggiato anche i centri della memoria e, così, mesi dopo la guarigione fanno fatica a ricordare. «Non sappiamo ancora se sia un danno permanente», spiega l’esperto. L’altro caso, che però non deve preoccupare, è la perdita di memoria breve e occasionale. «Capita di leggere qualcosa e non ricordarlo subito dopo, o di ritrovarsi in una stanza e chiedersi perché ci siamo andati. Sono scherzi dell’ansia (che provoca disturbi della memoria) o della poca attenzione (che è il primo scalino del ricordo) o, peggio, il mix dei due. Attenzione se questi episodi diventano costanti e avvengono anche non in presenza di ansia: occorre la visita neurologica», conclude il neurologo.


Perdita di memoria: i sintomi da non sottovalutare

Anche se il trauma è stato lieve, vai al Pronto Soccorso se...

  • HAI NAUSEA O VOMITO È uno dei segnali principali di ematoma cerebrale.
  • NON CI VEDI BENE Qualsiasi conseguente problema alla vista deve insospettire, dal vedere sfocato allo scotoma (sparisce parte del campo visivo).
  • HAI LE VERTIGINI Vanno verificati tutti i problemi di equilibrio. Si controlla dalla camminata, se è fluida e regolare, ai problemi agli arti, compresi i formicolii.
  • PARLI CON DIFFICOLTÀ Improvvisi problemi di linguaggio sono sospetti.
  • HAI MAL DI TESTA A poche ore dal trauma e di media-forte intensità.


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