La reazione ai medicinali è un tema di attualità, vista la partenza della più estesa campagna vaccinale al mondo. Sulle allergie ai farmaci abbiamo posto tre domande a Mona-Rita Yacoub, coordinatore dell’Area allergologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele del Gruppo San Donato.
Quali sono le molecole che danno più allergie e perché?
I vaccini sono fra i farmaci che danno meno frequentemente problemi di allergia. Gli antibiotici invece, soprattutto le penicilline, alcuni antitumorali e gli antiepilettici hanno una struttura chimica che favorisce le sensibilizzazioni. Anche i Fans possono dare reazioni allergiche, come i mezzi di contrasto utilizzati per le Tac e gli anestetici generali. Uno dei primi fattori che favorisce le allergie a farmaci è legato ai cicli ripetuti dello stesso farmaco. Ma anche il cumulo di medicinali può avere un ruolo. Per esempio può succedere con farmaci istaminoliberatori come gli oppiacei. Importante anche il possibile ruolo degli eccipienti.
Quali sono i primi sintomi di un'allergia e che cosa fare?
Le reazioni immediate, cioè quelle che capitano entro un’ora dall’assunzione del farmaco sono l’orticaria, i problemi respiratori fino all’attacco acuto d’asma e al calo della pressione sanguigna.
Attenzione ai dolori addominali o al vomito associati all’orticaria: potrebbero rappresentare un’anafilassi (reazione sistemica). Le reazioni ritardate possono insorgere ore o giorni dopo l’assunzione del farmaco e vanno dai semplici arrossamenti cutanei a gravi dermatiti esfoliative. Occorre sospendere il farmaco e contattare il medico. Di fronte a sintomi respiratori, a orticaria con sintomi respiratori e/o gastrointestinali accompagnati o meno da calo pressorio, o in caso di eruzioni cutanee esfoliative occorre il Pronto Soccorso.
Chi è allergico rischia di più?
L’allergia ai farmaci non è più frequente, ma le reazioni possono essere più gravi. Anche chi non ha mai avuto allergie può diventare allergico a un medicinale, soprattutto se lo usa ripetutamente.
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«Il nostro ambulatorio è specializzato nella diagnosi delle allergie ai farmaci, ma anche nel desensibilizzare i pazienti che devono seguire certi tipi di terapie ritenute indispensabili, come chemioterapici o farmaci biologici», spiega la dottoressa Yacoub. «Per quanto riguarda la diagnosi facciamo degli esami del sangue come il dosaggio delle IgE specifiche e un particolare test chiamato di attivazione dei basofili, e poi in day hospital eseguiamo test cutanei per verificare lo stato di sensibilizzazione ad alcuni farmaci. La desensibilizzazione avviene seguendo uno schema standardizzato che permette di somministrare in circa 6 ore un farmaco al quale si è allergici».
Per approfondire, guarda il video qui sotto, in cui la dottoressa Mona Rita Yacoub, allergologa e immunologa dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, Gruppo San Donato, risponde alle nostre domande:
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Articolo pubblicato sul n. 3 di Starbene, in edicola e sulla app dal 16 febbraio 2021