In fondo anche il più piccolo spazio verde è, per chi lo vive, un piccolo paradiso. La parola stessa paradeisos in greco antico significava giardino. Qualcuno però ha saputo sognare più in grande di altri e creare Eden davvero speciali, giardini favolosi che sempre più persone desiderano visitare.
«Il turismo orticulturale è ripartito di slancio dopo il Covid e, a sorpresa, i maggiori estimatori sono i giovani. Sono loro ad aver sentito più di altri la mancanza dell’aria aperta. In questi spazi spesso si organizzano concerti, si ospitano installazioni e perfino cacce al tesoro. Nutrono lo spirito e anche la mente», spiega Judith Wade, fondatrice del network Grandi Giardini Italiani. «Le antiche ville garantiscono un’esperienza irripetibile, che coinvolge tutti i sensi. E per questo è sempre più ricercata», rincara Luigina Paoli, fra le fondatrici dell’unica agenzia di viaggi specializzata, la Giardino Segreto Garden Tour.
Ecco 6 giardini delle meraviglie da non perdere.
- Il Giardino di Ninfa a Latina
Se sei alla ricerca di atmosfere romantiche questo giardino è puro incanto. Molti, e perfino il New York Times, lo considerano il più bel giardino d’Italia. Non per la rarità dei suoi fiori o la ricchezza delle collezioni botaniche, ma per l’atmosfera che si respira. il mix di ruderi medievali, rose, piante esotiche e fiori estivi crea un mood davvero speciale. I resti sono quelli del borgo di Ninfa, da secoli abbandonato, mentre i terreni appartengono alla famiglia Caetani da secoli. Solo nel 1921, però, Gelasio Caetani, con l’aiuto della madre e poi della moglie, ha cominciato a creare un giardino all’inglese tutto sentimento e naturalezza.
Per visitarlo: si trova sulla via Appia al km 66, in località Tor Tre Ponti. È aperto tutti i fine settimana e i giorni festivi da marzo a novembre. Per entrare è necessario prenotarsi sul sito (giardinodininfa.eu).
(Foto: Archivio Fondazione Roffredo Caetani)
- Il Sacro Bosco di Bomarzo
Se ti piacciono le atmosfere surreali, i misteri e isimboli alchemici, questo è il posto che fa per te. Lo chiamano il Parco dei Mostri perché è costellato di sculture grottesche completate da scritte oscure. Ognuna di queste rappresenta una tappa del percorso iniziatico degli alchimisti. Puoi cercare di interpretarle o fare come i bambini che si divertono un sacco fra sfingi, draghi, veneri alate, elefanti e tartarughe giganti. Non ti aspetteresti che una struttura così fuori dagli schemi sia stata concepita alla fine del ’500. Invece l’ha voluta il principe Pier Francesco Orsini “per sfogare il core rotto” dalla morte della moglie.
Per visitarlo: si trova a Bomarzo, in provincia di Viterbo ed è aperto tutto l’anno dalle 08.30 alle 19.00 fino a fine agosto, poi fino al calar del sole. Il biglietto costa 13 € per gli adulti e 8 per i bambini (bomarzo.net).
- La Mortella a Ischia
Il giro del mondo in 80 passi, o poco più. È la promessa mantenuta di Susana Walton, che ha trasformato una pietraia ricoperta di mirti in un emblema della biodiversità. Ci sono tutti i profumi del Mediterraneo come agrumi, elicriso, cisto, agnocasto, rosmarino, ma poi ti ritrovi in una foresta con enormi felci arboree, alocasie abnormi e la famosa liana di giada, dai fiori a grappolo turchese fosforescente. Quindi finisci nell’area Thai con una piccola pagoda, un fresco ruscello, bambù e specie dell’Estremo Oriente, seguita da agavi, piante di aloe e guzmanie del Sud America. E negli ultimi anni sono arrivati anche i fiori preistorici delle proteacee sudafricane, e le grevillea di Australia e Nuova Zelanda.
Per visitarlo: dal martedì alla domenica, l’orario è dalle 9.00 alle 19.00. Il biglietto costa 12 €, ma è sempre meglio prenotare prima (lamortella.org).
- Il Giardino dell’Impossibile a Favignana
È nato da un sogno, quello di Maria Gabriella Campo, che ha deciso di recuperare e trasformare le vecchie cave di tufo dell’isola di Favignana, a un’ora di traghetto da Trapani. Una “mission impossible”, visto che il clima dell’isola è desertico e le cave erano ridotte a discarica. Ci è riuscita sfruttando però l’umidità che si crea negli avvallamenti e l’acqua di falda: oggi il giardino ospita 500 specie mediterranee ed esotiche, dall’agave, al falso pepe, al frangipane. Continua comunque a sembrare un sogno al visitatore che, aggirandosi dentro e fuori le cave, si sente un’Indiana Jones alla scoperta di antiche civiltà e sconosciute varietà botaniche.
Per visitarlo: il parco è aperto tutti i giorni, da maggio a novembre, con 3 tour guidati della durata di 1 ora e 30 minuti circa. Si prenota sul sito giardinodellimpossibile.it e costa 15 €. Il Giardino dell’Impossibile è anche un resort dove puoi affittare monolocali completamente attrezzati e godere di un mare che ha pochi uguali in Italia e nel mondo.
- Jurassic world a Verbania
Essere sul lago Maggiore e sentirsi in pieno periodo giurassico, passeggiando sotto le felci arboree. È possibile se sei nel giardino botanico di villa Taranto. Così l’ha voluto il suo ideatore, il Capitano Neil Boyd Mc Eacharn, che ha comprato la villa a inizio ’900 e l’ha riempita di specie rare. Quella che lascia più a bocca aperta à la Victoria cruziana, la pianta acquatica più grande del mondo. Le sue foglie galleggianti sono enormi vassoi in grado di sostenere un ragazzino. E anche i fiori bianchi sono notevoli. Sullo sfondo della serra in cui è ospitata c’è anche un imponente giardino verticale, su cui vivono piante fatte radicare su speciali pannelli fibrosi.
Per visitarlo: da aprile a settembre, tutti i giorni dalle 9 alle 18. Il biglietto si fa al momento, il parcheggio è gratuito (villataranto.it).
- Il verde del futuro si trova a Firenze
Dall’alto, il Terzo Giardino può sembrarti uno dei classici all’italiana, geometrico. Da vicino però ti accorgi che erbe e arbusti sono tutte specie selvatiche. In effetti è stato progettato come una piccola riserva naturale, in cui la fauna e la flora selvatiche si riprendono il loro spazio all’interno della città. È l’ideale se vuoi rilassarti dopo una giornata dedicata all’arte. Il nome, Terzo Giardino è un omaggio dello studio plusplus, che l’ha progettato, al famosissimo paesaggista Gilles Clément, che definiva “terzo paesaggio” la natura residua delle periferie.
Per visitarlo: è sempre aperto e l’ingresso è libero. Si entra dalla discesa di fronte a Piazza Poggi su lungarno Serristori. Periodicamente organizzano anche visite guidate (musefirenze.it). Riscopri il pesce di lago reinventato dallo chef della Canottieri Omegna. E assaggia i particolari salumi della zona, come il violino di capra e la mortadella ossolana, che è anche presidio Slowfood.
(Foto: Gabriele Galimberti)
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