«Pensavo fosse per gli anziani, invece coinvolge tutti i muscoli del corpo, è pazzesco»: la story recentemente pubblicata su Instagram da Michelle Hunzinker, entusiasta dopo aver provato il nordic walking, è diventata virale. Migliaia di visualizzazioni hanno invaso la rete e tante persone hanno scoperto, grazie anche ai commenti della showgirl, che questa disciplina è perfetta per tonificare i tricipiti (i muscoli della parte posteriore delle braccia), rassodare il lato B e appiattire l’addome.
Spazio alle gare
Sfatiamo, quindi, il mito che la camminata nordica sia un’attività riservata a chi ha una certa età. Oggi questo sport si propone in molte versioni. Lo testimonia il programma del prossimo camp della Sinw (Scuola italiana nordic walking), in programma dal 20 al 22 settembre a Rovereto (Trento): «Parleremo del nordic walking sportivo, di quello funzionale, cioè legato all’allenamento per “vivere meglio” e anche della sua introduzione nelle scuole», commenta Fabio Moretti, International coach e presidente della Sinw.
«Questo sport, in effetti, si sta imponendo sempre più come disciplina agonistica», continua l’esperto. «Il 2019 è il primo anno di gare ufficiali con la Federazione italiana atletica leggera. Abbiamo proposto una challenge nazionale di 7 tappe, con una media di 150 partecipanti ad ogni evento. Si tratta di competizioni dove si premia non solo la velocità, ma la precisione nell’esecuzione tecnica».
Per questo lungo il tracciato ci sono alcuni giudici che, come nelle classiche gare di marcia, valutano che siano rispettate tutte le caratteristiche della camminata nordica: un ampio movimento delle braccia, la rullata del piede, la spinta sul bastoncino. Inoltre, sono stati formati i primi allenatori di camminata nordica, professionisti in grado non solo di insegnare la tecnica, ma preparare veri atleti.
È la base di un nuovo training
Novità in vista anche per chi non è interessato alle gare, ma vuole trasformare la classica uscita di camminata nordica in un training davvero completo: si chiama nordic workout ed è una delle nuove specialità proposte dalla Sinw.
«Unisce l’allenamento di resistenza grazie alla camminata, il lavoro sulla coordinazione attraverso tanti esercizi guidati dalla musica e la tonificazione, per mezzo di un intenso impegno specifico», spiega Flavia Brazzoduro, ideatrice e promotrice di questo workout. Ci si allena per un’ora circa, indossando le cuffie, con un ritmo massimo di 100-110 battiti al minuto, come per il riscaldamento della zumba o una corsetta veloce.
«È perfetto sia per chi è in sovrappeso e vuole bruciare calorie in modo divertente, sia per chi è già in forma e desidera mantenere il tono muscolare», continua l’esperta. «L’intensità del programma può essere adattata al livello degli allievi, quindi spetta al trainer valutare capacità e potenzialità di ogni partecipante».
Rispettando sempre le varie fasi del training: la mobilizzazione articolare, l’alternanza tra camminata, anche con diverse andature, esercizi di tonificazione (usando i bastoncini) e di coordinazione, eseguite anche a coppie o in gruppo. E poi il defaticamento, per abbassare il battito cardiaco.
I progetti di riabilitazione
C’è anche un altro filone che si sta sviluppando, quello riabilitativo e preventivo: «Il nordic walking può fornire un valido aiuto per stare meglio, guarire prima ed evitare di ammalarsi», spiega Moretti. «Abbiamo creato una commissione scientifica con l’obiettivo di sviluppare dei protocolli di lavoro specifici per aiutare le persone con problemi locomotori, metabolici e oncologici».
Si stanno valutando studi già esistenti ma, allo stesso tempo, viene condotta un’analisi sul campo in collaborazione con medici e ospedali.
L’obiettivo è arrivare a un protocollo unico, da presentare al mondo della sanità. Intanto è già stato varato un progetto dedicato ai non udenti, con gli istruttori di nordic walking affiancati da un interprete della lingua dei segni. «Un’iniziativa di successo, che ha avvicinato a questo sport circa 2 mila persone con difficoltà uditive», conclude Moretti.
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Articolo pubblicato sul n. 40 di Starbene in edicola dal 17 settembre 2019