di Anna Pugliese
Un training funzionale, ad alta intensità, da praticare in piccoli gruppi all’aria aperta, due o tre volte alla settimana. È il military fitness (o bootcamp), l’allenamento ispirato alla preparazione atletica dei soldati. «La sorpresa, per chi non lo conosce, è che quasi l’80% dei praticanti sono donne, determinate a perdere qualche chilo di troppo e a divertirsi, in compagnia », spiega Dorman Racines, responsabile tecnico di Bootcamp Bs Italia. Ma non pensare che sia riservato alle super sportive. «In genere lo sceglie chi cerca un’alternativa alla palestra che dia buoni risultati in termini di tonificazione.
Il military fitness garantisce almeno il 3% di riduzione della massa grassa e un 25% medio di aumento di forza e resistenza», aggiunge Racines. Ti è venuta voglia di provare ma hai ancora qualche dubbio? Il nostro esperto ha risposto a tutte le domande più comuni su questo tipo di allenamento. Devo essere già in forma per iscrivermi? «Basta presentare un certificato medico sportivo, non agonistico, che attesti il buono stato di salute e l’assenza di disturbi in corso. È come se ti iscrivessi in palestra, nulla di più».
Ci vuole un abbigliamento speciale? «Bastano un paio di scarpe da ginnastica e una tuta. E non servono nemmeno attrezzi particolari: alberi e panchine diventano appoggi per piegamenti ed esercizi di equilibrio, si corre e si salta nei prati e i compagni di corso si trasformano in uno strumento per rendere più efficaci spinte e trazioni».
Quanto costa? «Esistono vari tipi di abbonamento e i prezzi variano da 11 a 25 € a lezione. I corsi sono attivi in tutte le grandi città d’Italia (Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna e Torino). Per saperne di più puoi cliccare bootcampbs. com, dove troverai tutte le info».Dove si pratica? «L’allenamento si fa outdoor e ci si allena sempre, anche sotto la pioggia. Ma se le condizioni sono particolarmente proibitive si contattano tutti gli elementi del team e si sposta l’appuntamento. È uno dei vantaggi dell’allenarsi con un gruppo fisso».
Non rischio di affrontare esercizi troppo pesanti? «No, perché prima dell’inizio del bootcamp sottoponiamo tutti i partecipanti a test fisici e di resistenza, per ottenere il massimo da ogni allenamento, senza strafare. Inoltre ci si allena a tempo, quindi se l’istruttore propone 30 secondi di crunch, chi è più in forma ne farà 25 e chi lo è meno si fermerà a una decina. Non è importante essere tutti allo stesso livello, ma lo è che ognuno dia il massimo».
Quali obiettivi posso raggiungere? «Ogni bootcamp dura un mese e mezzo, durante il quale vengono proposti due o tre allenamenti da un’ora alla settimana. In questo periodo, abbinando il training a un piano alimentare controllato, si possono perdere in media dai 3 ai 5 kg. Ma non solo: il military fitness prevede l’esecuzione di esercizi di training funzionale (che mimano i movimento che esegui tutti i giorni) e questo ti insegna a muoverti in modo più efficiente e sano, sviluppa la resistenza e la forza ma anche la sicurezza in te stessa».
Non mi ritroverò troppo muscolosa? «No perché il military fitness non usa carichi pesanti ma punta su esercizi a corpo libero che coinvolgono contemporaneamente diversi gruppi muscolari. Questo permette di tonificarsi, ma anche di sviluppare forza, resistenza, coordinazione e velocità, per riuscire a muoversi in modo più armonioso e sano, tutti i giorni».
Si può fare in coppia o con un’amica? «Allenarsi con qualcuno che conosci già può rendere il training ancora più stimolante, ma anche se sei da sola non preoccuparti: ci si divide sempre in piccoli team da quattro a 12 persone e con il passare del tempo lo spirito di gruppo si rafforza. Spesso poi, i team continuano a fare attività insieme, stagione dopo stagione, e ci si vede anche in occasioni diverse, e non solo per fare sport».
Il gruppo ti rende più fit
«Il military fitness è un’attività molto motivante», spiega la dottoressa Marina Gerin Birsa, psicologa dello sport di Psymedisport Group. «Si pratica in un gruppo strutturato come una squadra, dove gli elementi hanno obiettivi comuni ma i livelli di preparazione di ognuno sono diversi. Non è, quindi, un semplice insieme di persone come in un qualsiasi corso in palestra», spiega l’esperta.
Il team dei partecipanti assume così una sua identità, con ogni membro della squadra che riesce a ritagliarsi il suo ruolo, anche in modo inconsapevole: «Questo aiuta a far crescere la squadra, a trarre il meglio da tutti e sviluppa motivazione, fiducia e collaborazione». Anche il fatto di allenarsi outdoor è importante: «Ti fa abbandonare la “comodità” della palestra e costringe ad affrontare situazioni che insegnano a gestire meglio lo stress», aggiunge l’esperta.
«Inoltre il training nel verde dei parchi offre una migliore occasione per staccare dai mille impegni della giornata. È letteralmente una benefica boccata di ossigeno, anche per la mente», commenta la psicologa. La gestione della squadra da parte del trainer è fondamentale: il military fitness è ispirato alla gym dei marines, quindi anche la lezione è strutturata e piena di incentivi. «L’istruttore, proprio come un personal trainer, segue tutti e li stimola a raggiungere il proprio obiettivo», spiega la psicologa. «In questo modo chi partecipa agli allenamenti non accusa cali di motivazioni e durante il training è più coinvolto e rilassato, proprio perché sente che la responsabilità del suo allenamento è nelle mani dell’istruttore».
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Articolo pubblicato sul n. 14 di Starbene in edicola dal 22/03/2016