Cute spenta, ispessita, macchiata o con imperfezioni: la brutta stagione è il momento giusto per un peeling viso in modalità “SPA at home”, cioè casalinga. «Si differenzia da quello eseguito nello studio del dermatologo di fiducia perché è, a tutti gli effetti, un trattamento cosmetico, dunque più blando e a minore concentrazione; nonostante ciò, prima di procedere occorre informarsi bene in modo da evitare eventuali irritazioni, dovute perlopiù a dosi o tempi di posa eccessivi», precisa la dottoressa Corinna Rigoni, dermatologa a Milano e presidente dell’Associazione donne dermatologhe Italia.
Sì, perché gli ingredienti principali non sono granuli e argille, come per scrub o gommage, ma acidi ed enzimi. «Si tratta di attivi dall’azione cheratolitica, aiutano cioè a rimuovere le cellule morte sulla superficie cutanea, disgregandole», chiarisce l’esperta.
Con diversi vantaggi: il peeling stimola il turnover cellulare, eliminando al contempo lo strato corneo più superficiale, attenuando così rughe e macchie. Per di più, rimuove depositi di sebo e impurità, contribuendo a contrastare imperfezioni e punti neri. E dopo l'estate è utile a tutte, perché sole e abbronzatura ispessiscono la cute, che quindi in autunno appare più spenta.
Non solo: «Il peeling a casa permette di “risvegliare” la produzione endogena di collagene e acido ialuronico, che con il tempo rallenta, e rende l’epidermide più ricettiva ai soin successivi», continua Corinna Rigoni.
Nella scelta del tipo di acido conta il risultato che desideri ottenere e se hai la pelle sensibile o meno: «Gli alfa-idrossiacidi (Aha), come l’acido glicolico, malico e lattico, sono ben tollerati, stimolano il rinnovamento dell’epidermide, hanno spiccate virtù antiage e svolgono anche un’azione selettiva sugli accumuli di melanina, quindi, sulle macchie cutanee. I betaidrossiacidi (Bha), tipo l’acido salicilico, esfoliano e purificano, perciò sono più indicati per chi ha problemi di untuosità e imperfezioni», suggerisce la dermatologa.
«Per chi ha la pelle molto delicata, infine, sono particolarmente adatti i peeling enzimatici: hanno un’azione esfoliante più blanda, degradano la cheratina dell’epidermide senza alterare il pH, pur svolgendo la loro funzione di “spazzini” delle cellule morte. Ma qualunque sia la formula, è importante evitare di eccedere (meno è meglio, in questo caso) sia nelle quantità, sia nei tempi di posa», precisa Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso vari atenei. Seguendo questi suggerimenti, le formule in commercio offrono tollerabilità e sicurezza.
Noi abbiamo preso in esame 14 peeling da fare a casa, scegliendone 4. Scopri perché li abbiamo preferiti.
La formula
«Gli acidi e gli enzimi impiegati nei peeling sono il più delle volte di origine biotech perché presenti normalmente nella frutta, ma poi rielaborati e purificati: bromelina e papaina da ananas, mela e papaia per gli enzimi, alfaidrossiacidi da agrumi, uva e mele, beta-idrossiacidi dal salice. Ma a fare la differenza non è tanto l’origine, quanto l’equilibrio finale tra i vari componenti», afferma il cosmetologo. Abbiamo dato la priorità a formule semplici, con etichette chiare, quanto a percentuali di acidi e pH effettivo.
«Per esempio, un pH di 3,5 è corretto per un peeling, sapendo che quello della pelle è 5,5 e che il valore neutro è 7», spiega Borellini. Inoltre, abbiamo apprezzato i prodotti che riportavano dosi, uso e precauzioni necessarie, così come texture di facile gestione, che non colassero o fossero laboriose da rimuovere.
«È stata valutata positivamente anche la presenza di attivi complementari all’azione esfoliante: per esempio, antiossidanti come la vitamina E, pantenolo rafforzante, bisabololo lenitivo, peptidi antimacchia», aggiunge il cosmetologo.
La prova
Abbiamo testato i prodotti la sera, come suggerito dagli esperti, sul viso deterso e asciutto; seguito le indicazioni di ogni peeling ed evitato la zona perioculare. È stato considerato il risultato immediato e quello al mattino dopo in termini di luminosità ed eventuale arrossamento, valutato il tipo di confezione e il prezzo in rapporto alla qualità, così come profumo, piacevolezza d’uso e tollerabilità.
I consigli in più
«I peeling richiedono un accorgimento fondamentale: proteggere la pelle dal sole, anche nella brutta stagione, pure se piove. Quindi, utilizza sempre una crema giorno oppure un fondotinta con Spf pari a 15 o più, specie se hai riscontrato qualche arrossamento e, in quest’ultimo caso, dirada o interrompi il trattamento», consiglia la dottoressa Rigoni.
«Inoltre, rispetta le dosi e non superare i tempi di posa: rischi di irritare la pelle, anziché stimolarla», conclude Umberto Borellini.
I nostri lab tester: Dott.ssa Corinna Rigoni, dermatologa a Milano; Umberto Borellini, cosmetologo; Laurence Donnini, giornalista.
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Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola dal 17 novembre 2020