Poter finalmente tornare a correre dopo la quarantena è in cima alla lista dei desideri di tante donne. E magari lo stop forzato dell’emergenza Coronavirus ha ispirato in tante altre la voglia di ricominciare a farlo.
Per “vecchie” e nuove runner le scarpe da running rimangono l’attrezzatura più importante, da scegliere con cura per ottimizzare i vantaggi dell’allenamento e ridurre il rischio di infortuni. Per aiutarti a non sbagliare acquisto, le nostre esperte hanno testato sul treadmill di casa (per non violare le disposizioni anti-contagio) 10 novità al femminile.
Specifica importante: anche se allenarsi “sui rulli” non è esattamente come farlo outdoor, perché comporta una tecnica di corsa leggermente diversa, le principali caratteristiche tecniche di una calzatura possono comunque essere valutate. E non a caso molti negozi specializzati mettono a disposizione dei clienti proprio dei tapis roulant per provare i diversi modelli anche “in azione”.
Non cambiano solo i colori
La scelta di partenza di questo lab è stata quella di considerare solo modelli di scarpa da corsa da donna, contraddistinti non solo da diverse colorazioni, ma soprattutto da specifiche caratteristiche tecniche.
A parità di numero, il piede femminile è infatti comunque differente da quello maschile: generalmente, ha un avampiede più ampio e più lungo e un tallone più stretto. La struttura della scarpa da running deve quindi adattarsi a questa morfologia.
Inoltre, nei modelli femminili è richiesta una diversa distribuzione e conformazione delle scanalature nella suola per assecondare quella maggior flessibilità dell’avampiede che solitamente contraddistingue le runner rispetto ai colleghi maschi. Infine, va considerato che a parità di altezza e misura di piede, le donne presentano una minor massa muscolare degli uomini e quindi meno peso, oltre che un arco plantare generalmente più pronunciato: per tutti questi fattori i modelli femminili sono caratterizzati da una diversa densità e distribuzione del materiale dell’intersuola.
Contro traumi e dolori
In una scarpa da running è fondamentale la capacità di ammortizzare i ripetuti impatti con il terreno. Perché ciò avvenga, devono essere presenti circa 3 cm di suola morbida sotto il tallone, per proteggere adeguatamente il calcagno a ogni falcata ed evitare traumi e dolori.
Meglio ancora se c’è una differenza di altezza tra tallone e punta per favorire la rullata del piede: caratteristica che giova a qualsiasi runner, indipendentemente dal livello e dalle distanze percorse nelle singole uscite. A fare la differenza in termini di comfort c’è poi la flessibilità della suola, che deve favorire il passaggio dell’appoggio dal tallone alla punta e, nello specifico, anche assecondare la maggior mobilità che caratterizza il piede femminile.
Occhio alla tomaia
Correndo sul tapis roulant, le nostre tester hanno infine valutato per ciascuna scarpa la qualità della tomaia, di solito meno voluminosa nei modelli femminili rispetto a quelli maschili dello stesso numero. Prima qualità richiesta: deve contenere bene il piede durante la corsa, sostenendolo al meglio su entrambi i lati per evitare che “scappi” nelle curve o nei cambi di direzione.
Seconda: il tessuto sintetico in cui è realizzata dev’essere perfettamente traspirante per consentire al sudore di evaporare, così che il piede si mantenga fresco e asciutto durante la corsa.
Il consiglio in più
Specie quando le temperature si fanno più alte, durante la corsa i piedi tendono a gonfiarsi, generando in particolare una sensazione di “pressione” sotto la linguetta. Per fare in modo che la scarpa sia stabile, ma risulti meno stretta e consenta un migliore passaggio dell’aria, è allora utile introdurre qualche modifica all’allacciatura.
Innanzitutto, meglio non intrecciare i lacci, ma infilarli in modo che risultino paralleli tra loro. Dopo di che va adottato questo piccolo trucco: su entrambi i lati, si fanno passare i capi delle stringhe dall’esterno nell’ultimo occhiello (quello posto più in alto e un poco disallineato dagli altri), lasciando un cappio largo un dito. Quindi si incrociano i lacci, infilando quello di destra nel cappio di sinistra e viceversa, prima di fare nodo e asola come sempre.
SCARPE DA RUNNING DA DONNA, I 4 MODELLI MIGLIORI:
I nostri Lab tester: Lucia Di Battista, runner e atleta del Team Inferno, Bologna; Mari Vona, trainer, runner e atleta del Team Inferno, Firenze.
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Articolo pubblicato sul n. 17 di Starbene, in edicola e nella app dal 21 aprile 2020