La ginnastica artistica sta vivendo un momento di grande popolarità: sono in aumento le iscrizioni ai corsi per i piccoli allievi. Enrico Casella, direttore tecnico nazionale della Federginnastica femminile, la consiglia a tutti, bambine e bambini. Che si allenano con attrezzi e obiettivi diversi: le prime si esercitano sulla trave, al volteggio, alle parallele asimmetriche e nel corpo libero; mentre i secondi si cimentano al cavallo con e senza maniglie (“volteggio”), alla sbarra, agli anelli, alle parallele e nel corpo libero.
«Nei maschi la ginnastica, oltre all’elasticità, sviluppa soprattutto la capacità dei muscoli di produrre il massimo sforzo, come quando si solleva l’intero corpo sugli anelli. Nelle femmine migliora la forza esplosiva, la mobilità articolare e l’espressione artistica», specifica l’esperto.
In entrambi i casi, si tratta di un esercizio completo: «Con questa disciplina si allenano tutte le qualità fisiche: forza, potenza, velocità, scioltezza, elasticità, coordinazione e prontezza di riflessi», assicura la dottoressa Giovanna Berlutti, medico della Federazione Ginnastica d’Italia. E poi non ci sono controindicazioni: a livello amatoriale, è adatta anche ai bimbi che sono un po’ in sovrappeso.
Ginnastica artistica, si comincia con le capriole
Si può iniziare a praticare ginnastica artistica sport già a 4 anni, con la propedeutica, e fino ai 12-13 anni la capacità di apprendimento di gesti atletici, anche complessi, è massima. «All’inizio i piccoli ginnasti si esercitano nei rotolamenti, cioè le capriole in avanti, indietro e laterali, con cui si apprendono i passaggi di peso dalla testa ai piedi», spiega Caterina Ammatuna, direttore dell’Associazione polisportiva Diaz Academy di Milano. «Dopo i 6 anni si passa ai ribaltamenti, cioè esercizi dinamici come la ruota, e ai rovesciamenti, che si basano più sulla scioltezza come le verticali. E si iniziano i salti: in avanti, indietro, raccolti, tesi, carpiati».
Ginnalista artistica, l'attività agonistica
Per partecipare alle gare bisogna aver compiuto 8 anni e mettere in conto allenamenti impegnativi per 3-4 volte alla settimana. Se c’è interesse per l’agonismo, meglio tesserare il bimbo o la bimba in una società che abbia a disposizione tutti gli attrezzi già a 7 anni (nelle palestre delle scuole, infatti, dove si pratica prevalentemente, è difficile per esempio trovare le parallele, che richiedono spazi grandi).
«Lo sport ad alto livello sottopone il fisico a notevoli sollecitazioni, per cui è importante prepararsi gradualmente ai carichi e considerare che riescono meglio i bambini di media statura e con un buon tono muscolare», avverte il medico federale Giovanna Berlutti. «In generale, per i più alti e longilinei è maggiormente indicata la ginnastica ritmica che, con l’uso di palla, cerchio, funicella, clavette e nastro, sviluppa più scioltezza che potenza».
(in collaborazione con NostroFiglio.it)
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