Correre in spiaggia è consigliato solo per tratti brevi (1 km è già troppo) e come alternativa alla corsa sulla passeggiata del lungomare.
La corsa sulla sabbia è un’attività impegnativa, che coinvolge in modo intenso il polpaccio e tutta la parte posteriore della gamba perché, per poter avanzare, devi imprimere alla spinta maggiore forza.
«Oltre a essere sdrucciolevole, il fondo cede dove la sabbia non è compatta e il piede tende a sprofondare. Quindi meglio correre sul bagnasciuga, più compatto. Non si deve comunque farlo a lungo e troppo di frequente», sottolinea Lisa Migliorini, atleta e fisioterapista.
«La corsa in spiaggia può essere inserita come variante di andatura, altrimenti diventa rischioso per il tendine d’Achille e anche per possibili traumi al polpaccio».
Evita i tratti in pendenza perché aumenta il sovraccarico sui tendini. Proprio per le caratteristiche del fondo, servono scarpe ammortizzate (A3 o A4), che sostengono bene il piede e garantiscono un buon grip.
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