Il sentiero che si inoltra nel bosco, lungo il fiume o tra l’erba è sicuramente uno dei terreni più impegnativi per correre perché presenta avvallamenti, saliscendi, sassi e radici. La superficie è sconnessa, perciò devi fare attenzione a come appoggi il piede e l’impatto sugli arti inferiori è più elevato rispetto ad altri terreni. Lo sterrato richiede reattività: il piede, la postura della corsa devono adattarsi velocemente ai cambi di consistenza.
Ecco i consigli per correre sullo sterrato:
- «Non è un terreno adatto per correre a ritmo sostenuto: l’intensità è alta anche quando la velocità è relativamente bassa», sottolinea Lisa Migliorini, atleta e fisioterapista. È un fondo su cui allenarsi se hai già un buon controllo della rullata e il tuo passo è “leggero”; se invece tendi ancora a correre con il bacino basso e il contatto del piede a terra si prolunga, rischi di sovraccaricare articolazioni, tendini e muscoli, in particolare la fascia laterale della coscia. Ne risente anche la schiena.
- «I percorsi sterrati che non presentano particolari dislivelli possono essere semmai uno stimolo a migliorare la resistenza per runner allenati e con una buona tecnica», precisa la nostra fashion jogger. A livello di ammortizzazione, il trail è paragonabile alla terra battuta, ma risulta più traumatico perché l’appoggio non è mai lineare.
- È consigliata una scarpa specifica, con un grip maggiore grazie al carrarmato più alto e spesso e che consente una miglior trazione su terreni con asperità. Modelli che devono garantire stabilità.
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