Le ciaspole sono l’alternativa “lenta” allo sci, perché consentono di muoversi sulla neve senza sprofondare né scivolare, vivendo la montagna d’inverno lontano dal chiasso e dal turismo di massa.
Nelle zone fredde del mondo, le ciaspole (o racchette da neve) hanno rappresentato per secoli il mezzo più semplice per spostarsi in caso di nevicate abbondanti, mentre oggi vengono considerate un vero e proprio attrezzo sportivo, che permette di fare attività fisica in sicurezza nella quiete di luoghi incontaminati.
«A differenza delle slitte o degli sci, le ciaspole replicano sulla neve la normale forma di locomozione dell’uomo, ovvero la camminata», spiega il professor Federico Schena, direttore del Centro di Ricerca Sport, Montagna e Salute dell’Università di Verona con sede a Rovereto.
Perché le ciaspole si usano per camminare sulla neve
Le ciaspole vengono utilizzate per spostarsi agevolmente sulla neve perché, grazie alla loro conformazione, aumentano la superficie calpestata e quindi anche il “galleggiamento”: «Questa caratteristica le ha rese protagoniste delle escursioni invernali: indossarle consente di camminare in sicurezza anche nelle condizioni in cui le normali calzature, anche le più tecniche, non sono adeguate e ci farebbero sprofondare nel manto bianco».
Tra l’altro, i modelli più evoluti vantano un buon grip, cioè hanno la capacità di aderire al meglio ai vari tipi di neve (anche quella ghiacciata) senza sforzare eccessivamente le articolazioni di caviglia e ginocchia.
Come si ciaspola
Il movimento effettuato con le ciaspole ricorda quello tipico della camminata nordica: braccia e gambe si muovono in modo alternato, per cui quando avanza il piede destro si punta nella neve il bastoncino impugnato con la mano sinistra e viceversa. Le regole cambiano solo nei tratti in ripida salita, dove può essere necessario puntare entrambi i bastoncini per fare leva e aiutare la spinta delle gambe.
«Si può ciaspolare all’interno di una camminata panoramica, fatta su terreni per lo più pianeggianti o con moderate pendenze in salita, oppure scegliere percorsi più scoscesi e impegnarsi in sforzi dalla durata variabile, anche di alcune ore». Nel secondo caso, ovviamente, è bene avere un buon livello di allenamento, come per qualunque tipo di attività sportiva, mentre le camminate senza grandi pendenze sono adatte a tutti, principianti e pigri compresi.
Quali sono i benefici di camminare con le ciaspole
Camminare con le ciaspole apporta benefici al sistema muscolare (soprattutto delle gambe) e a quello cardiorespiratorio, rilassa la mente e aiuta a dimagrire.
La perdita di peso è dovuta sia all’impegno metabolico che il corpo compie per mantenere equilibrata la temperatura corporea nonostante il freddo sia all’attivazione dei meccanismi energetici che accelerano durante l’allenamento, molto più faticoso rispetto alla marcia tradizionale.
«A fare la differenza è anche la tipologia di neve su cui ci muoviamo: un conto è camminare su quella fresca, un altro conto è percorrere un sentiero battuto», specifica il professor Schena. «Sulla neve fresca, il dispendio energetico può addirittura raddoppiare rispetto a una normale escursione, mentre lungo i percorsi preparati aumenta mediamente del 30-40%».
Tra l’altro, scegliere un sentiero tracciato evita di incorrere nel rischio di perdersi o di ritrovarsi in zone troppo isolate.
Attenzione all’alta quota
A influire sulle prestazioni fisiche è logicamente l’altitudine: man mano che si sale, diminuisce la pressione dell’ossigeno nell’aria e respirare diventa più difficile. In generale, fino a 1400-1500 metri, una persona in buona salute non manifesta problemi: oltre quella quota occorre maggiore prudenza, soprattutto per i neofiti della montagna.
«Manteniamoci sempre ben idratati e, se il tragitto supera le due o tre ore, mettiamo nello zaino qualche snack: frutta secca e disidratata, barrette energetiche o un bel pezzo di crostata».
I consigli per iniziare a ciaspolare
Per ciaspolare, occorre una buona attrezzatura. Soprattutto quando ci si trova alle prime armi, sono indispensabili i bastoncini, che aiutano a mantenere equilibrio, stabilità e ritmo della camminata. «Tra l’altro, usare i bastoncini stimola la perdita di peso, perché questa attrezzatura coinvolge fino all’80% della muscolatura corporea e, secondo alcune ricerche, aumenta la motivazione sia durante la singola escursione sia nel ripetere l’esperienza».
L’abbigliamento, invece, deve essere tecnico e appropriato, come per il trekking invernale: «Oltre a essere comodo e impermeabile, non deve essere troppo pesante né imbottito per evitare un surriscaldamento eccessivo durante l’attività».
Quali scarpe indossare con le ciaspole
Ciaspolare mette sotto sforzo piede, caviglia e polpaccio, per cui è necessario fornire il giusto sostegno alle articolazioni, anche per evitare di incorrere in qualche infortunio.
«Lo scarponcino ideale non deve essere troppo leggero né flessibile. Meglio scegliere un modello rigido e anche piuttosto alto per evitare che la neve entri all’interno: qualora invece il collo sia basso, è indispensabile munirsi di ghette, un accessorio molto semplice che crea una barriera per impedire a neve, acqua e detriti di penetrare all’interno delle scarpe durante la camminata».
Ma le scarpe vanno sempre “bloccate” al tallone con l’apposito ancoraggio? Dipende. «Se il terreno è buono, compatto e privo di eccessive pendenze, la ciaspola può essere sganciata nella parte posteriore per consentire una maggiore fluidità di movimento. Al contrario, quando la neve è soffice, meglio lasciarla ancorata», dice l’esperto.
Quanto costano le ciaspole
Mediamente, i prezzi delle ciaspole oscillano tra i 50 e i 300 euro, ma non deve essere unicamente il costo a indirizzare la nostra scelta. Prima di acquistarle, infatti, è bene analizzare alcuni fattori: per esempio, le ciaspole corte e larghe sono indicate per gli ambienti alpini più severi e acclivi, mentre i modelli lunghi e stretti sono perfetti per traversate in piano, camminate nei boschi e ambienti dolci, privi di pendenze.
Anche la nostra corporatura deve condizionare la scelta della migliore racchetta da neve, perché per sorreggere un maggiore peso senza sprofondare nella neve la ciaspola deve avere una superficie d’appoggio maggiore: a grandi linee, gli adulti con una statura superiore al metro e ottanta con un peso pari o superiore a ottanta chili devono orientarsi su ciaspole larghe, lunghe e strutturate, mentre i “pesi piuma” gestiranno meglio una racchetta più corta e stretta, certamente meno stancante.
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