Più di vent’anni fa, in Friuli Venezia Giulia, il dottor Lucio Moss, cardiologo, cominciò a prescrivere ai suoi pazienti la camminata come cura. E per assicurarsi che la terapia fosse seguita con regolarità si mise ad andare a spasso con i concittadini, variando mete e percorsi per alimentare la curiosità.
Questo medico lungimirante è l’antesignano del progetto “10mila passi di salute”, che ha preso vita in questa regione nel 2018 e, anno dopo anno, è andato arricchendosi e ampliandosi. È una raccolta di itinerari che aiutano a raggiungere la quota giornaliera di attività fisica raccomandata dall’Oms per mantenersi in salute, migliorare l’umore e vivere a lungo. Una grande opportunità non solo per i friulani ma anche per chi sceglie di trascorrere le vacanze in questo territorio così ricco di natura, storia, arte e cibi genuini. I percorsi, ben segnalati e raccolti in una guida gratuita (federsanita.anci.fvg.it), sono una sessantina. Qui te ne segnaliamo tre, provati da noi.
- Val Resia: il piccolo mondo dimenticato
Resia è una valle ampia e ridente, quasi nascosta, un’isola verde incastonata tra i monti che ha permesso agli abitanti di mantenere intatte molte tradizioni. Solo qui si parla il resiano, una lingua slava in via di estinzione che viene orgogliosamente mantenuta in vita con l’insegnamento a scuola. E solo qui tutta la popolazione (non solo il gruppo folcloristico) pratica nei giorni di festa i balli tradizionali al ritmo di violini (citira) e violoncelli (bunkula) suonati a orecchio. Un piacere vederli e un divertimento unico provare a eseguirli (nella foto 3 un’incisione che ritrae le danze).
Il percorso suggerito si chiama “Il bosco incantato”: ad anello, è lungo 3,6 km e si può effettuare in un’oretta e mezzo.
La partenza è a Prato di Resia (in provincia di Udine), in località Majana: dopo aver attraversato un ponticello ci si immerge in un bosco dove gli alberi di nocciole formano gallerie stupende.
Il sentiero è erboso e facile (carattere distintivo degli itinerari compresi nel progetto). Dopo un breve tratto si scende al torrente Resia, che nei giorni di sole ha acque dai colori caraibici grazie alle pietre bianchissime del suo letto, e poi si comincia a salire dolcemente verso il paesino di San Giorgio. Qui, se si vuole fare una pausa per pranzo, si possono gustare le specialità tipiche all’Osteria alla Speranza ([email protected] / 0433 53057), come la zuppa preparata con l’aglio di Resia, prodotto esclusivo di questo territorio, piccolo e molto saporito.
Dopo la sosta si può tornare, attraverso un comodo sentiero, al punto di partenza e visitare il Santuario di Santa Maria Assunta, che custodisce sull’altare maggiore la statua cinquecentesca in legno della Madonna di Resia.
- Lago di Ragogna e San Daniele: il paradiso del bird watching
Il piccolo lago glaciale, in provincia di Udine, è diviso tra il comune di Ragogna e quello di San Daniele. Rappresenta una vera perla sia per la ricchezza di varietà botaniche (qui è possibile ammirare la castagna d’acqua), sia per le tantissime specie di uccelli stanziali e migratori che nidificano o fanno tappa lungo le sue sponde. Il percorso, lungo 4,3 km, permette di fare l’intero giro del lago. Facile (è accessibile anche a chi è in carrozzina) si snoda in parte lungo una ciclopedonale e in parte su una strada vicinale (cioè privata ma percorribile da tutti).
La passeggiata richiede un’ora di tempo e si possono fare varie soste. Per ammirare le specie che popolano questo luogo incontaminato ci si può fermare all’osservatorio: una struttura sopraelevata, sulla sponda sud, che permette di godere anche di una fantastica vista sul lago e le montagne circostanti.
Lungo il percorso si potrà fare tappa al cimitero israelitico, costruito nel 1700, quando si insediò la comunità ebraica di San Daniele, che ancora lo utilizza. Interessante anche la cava dismessa di Kric, che oggi forma una sorta di anfiteatro naturale. Al termine del giro si può raggiungere a piedi, in un quarto d’ora circa, l’antico Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme, fondato alla fine del XII secolo, nel periodo delle crociate. La struttura rappresentava una tappa importante per i pellegrini che scendevano lungo l’antica via di Allemagna, per raggiungere i porti dell’Adriatico e imbarcarsi per la Terra Santa. Qui ricevevano cibo e un riparo sicuro. Oggi l’Hospitale, di proprietà del Comune e perfettamente restaurato, è gestito dai volontari dell’associazione “Amici dell’Hospitale”, che offrono informazioni sui cammini e la possibilità di pernottare nelle camere, spartane ma stupende. Bellissima la chiesa, con la facciata affrescata. Da visitare anche il piccolo orto di erbe medicinali e aromatiche ([email protected]).
- Basso Isonzo: dal fiume al mare
Il Percorso del Basso Isonzo, tutto in pianura, è lungo 18,5 km ma se non si ha voglia di camminare per tre ore e mezzo, c’è anche la possibilità di percorrerne solo un tratto. Si parte dal comune di San Pier d’Isonzo (Gorizia) e costeggiando il fiume si arriva all’area della Marcorina, dove già ci si immerge nella vegetazione tipica delle zone palustri e poi, nel comune di Staranzano, si entra nella Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo, punto di partenza alternativo per chi vuole fare il percorso in formato ridotto. Qui ci si addentra in un ecosistema unico al mondo con più di 300 specie di uccelli (aironi, folaghe, germani reali, alzavole, anatre, gabbiani, cigni…) e una flora ricchissima.
Inoltre, mentre passeggi tra canneti, boschi e praterie ti imbatti nella meraviglia dei cavalli bianchi Camargue, che vivono liberi nella riserva e contribuiscono a controllare lo sviluppo della vegetazione. D’obbligo la deviazione che porta all’Isola della Cona (con numerosi osservatori, capanni per la fotografia e un maneggio). La camminata poi procede lungo un vecchio ramo del fiume (un tempo ricco di casoni, le tipiche abitazioni dei pescatori) e poi ancora attraversando boschi, prati e piccoli stagni fino al Lido di Staranzano, spiaggia naturale e protetta.
Se vuoi festeggiare i tuoi 10mila passi con un aperitivo super panoramico puoi raggiungere (in auto o in barca) il boutique hotel Oche selvatiche, un gioiello di design nel cuore della laguna di Grado (ocheselvatiche.com).
Take it slow: l'invito al turismo lento e sostenibile
Il progetto “10mila passi di salute” promosso dalla regione Friuli Venezia Giulia, con il coordinamento di Federsanità Anci FVG e in collaborazione con l’Università di Udine, rientra anche nel programma di cooperazione interregionale “Take it slow”. Otto regioni italiane e cinque croate si sono unite per promuovere e incentivare (ognuna con iniziative proprie) il turismo lento e sostenibile e tutelare il futuro del patrimonio naturalistico e culturale dell’Adriatico.
I partner del progetto si sono impegnati a migliorare l’inclusività e l’accessibilità delle destinazioni, a supportare la creazione di certificazioni verdi, a coinvolgere attivamente gli studenti e le comunità locali, ad adottare strategie per garantire equità dei benefici socioeconomici.
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