L’importanza del benessere intestinale

La ricetta per un intestino regolare? Una corretta idratazione, l’alimentazione giusta e tanto esercizio fisico



Star bene con il proprio intestino significa star bene con sé stessi e gli altri: difficoltà a livello del transito intestinale determinano senso di gonfiore, pesantezza, irritabilità, flatulenza; a star male quindi non è solo la pancia, ma tutto l’organismo.

La salute intestinale, purtroppo, è duramente provata dalla quotidianità, troppo spesso caratterizzata da stress, abitudini alimentari disordinate e tanta vita sedentaria.


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La stitichezza è il principale sintomo di una dieta frettolosa e povera di fibre, e costituisce purtroppo un problema profondamente sentito da tutti: ne soffrono il 18% dei bambini, per i quali questo sintomo risulta al terzo posto dopo i rigurgiti (23%) e le coliche addominali (21%), e fra il 10 e il 28% degli adulti, una percentuale che muta a seconda del metodo di indagine utilizzato.

Spesso il problema non viene riferito al personale sanitario, altre volte i medici lo sottovalutano, con il risultato che molti pazienti autogestiscono la problematica ricorrendo a rimedi naturali, ritenuti innocui, e trascurando il particolare che anche i prodotti di erboristeria hanno i loro effetti collaterali.

La salute e la regolarità dell’intestino poi, non possono prescindere da un’alimentazione equilibrata, dal livello di idratazione e dall’attività fisica che si svolge.

L’alimentazione quotidiana dovrebbe essere molto ricca di fibre: le linee guida internazionali per una corretta alimentazione consigliano di consumarne circa 25 grammi al giorno; per raggiungere tale soglia bisognerebbe consumare cinque porzioni al giorno fra frutta e verdura, e portare in tavola regolarmente anche cereali integrali e legumi.

Consumare giornalmente una tale quantità di fibra, non solo garantisce la regolarità intestinale, ma aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo e a prevenire lo sviluppo di diversi disturbi cardiovascolari e il diabete di tipo 2.

È bene prestare attenzione al modo in cui si consumano le fibre: un conto è introdurle con l’alimentazione, un altro utilizzando degli integratori alimentari; un eccesso di fibre infatti può indurre flatulenza e peggiorare una stipsi già presente.

Inoltre bisogna tener presente che le fibre, soprattutto se assunte sotto forma di integrazione alimentare, vanno prese a dosi crescenti con il passare dei giorni, e sempre abbinate con un’abbondante idratazione.

Rispetto a quest’ultima, bisognerebbe bere almeno due litri di acqua al giorno: questo significa bere in maniera regolare durante tutta la giornata e non solo in presenza dello stimolo della sete.

Per capire se l’organismo sia correttamente idratato, basta osservare il colore delle urine: se sono di colore chiaro si dispone di un buon livello di idratazione, ma se invece sono scure allora l’organismo è in sofferenza in termini di assunzione di liquidi.

L’intestino infine soffre la sedentarietà: anche quando il tempo libero è risicato quindi, sia fare le scale che andare a piedi a fare le commissioni sono ottimi modi per aiutarne la regolarità.

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