La cefalea rinogena è un tipo di mal di testa provocato dalla congestione nasale. Riconoscerlo è importante per intervenire nel modo giusto.
Sintomi
«La cefalea rinogena deriva da alterazioni del naso o dei seni paranasali, le cavità del massiccio facciale», spiega Diletta Angeletti, otorino al Policlinico Umberto I e presso la Clinica Assunzione di Maria Santissima a Roma. «Causa dolore tra le sopracciglia, alla fronte e agli zigomi, e dipende da ipertrofia dei turbinati, deviazione del setto nasale, contatto turbino-settale, poliposi e sinusite».
Diagnosi
L’otorino introduce nelle narici l’endoscopio per ispezionare le fosse nasali, ravvisando segni di infiammazione e congestione delle mucose, strutture anatomiche alterate e presenza di muco che, in caso di sinusite cronica, non sempre sfocia in abbondanti secrezioni. Poi, prescrive una Tac del massiccio facciale che evidenzia il ristagno di muco all’interno dei seni paranasali, la flogosi e la chiusura degli osti (le naturali aperture).
Terapia
«Vengono prescritti degli spray nasali a base di cortisonici, da usare 15 giorni al mese per tre mesi», prosegue la dottoressa Angeletti. «Solo nel 2% dei casi si ricorre agli antibiotici, perché la sinusite batterica è più rara di quanto si creda. Dopo tre mesi si rivaluta. Se il quadro non migliora, si fa l’intervento chirurgico (in day hospital), per correggere setto e turbinati ipertrofici, asportare i polipi e pulire i seni paranasali, effettuando la riapertura degli osti».
- LEGGI ANCHE: I mal di testa più comuni e i trattamenti migliori
Fai la tua domanda ai nostri esperti