Il piede è un organo sensoriale e di equilibrio, costituito da 26 ossa, una trentina di articolazioni e una ventina di muscoli. Disseminato di recettori, fonti insostituibili di informazioni per il controllo dell’equilibrio e della postura, ha una capacità sensoriale superiore a quella della mano. Inoltre, è uno degli elementi fondamentali, insieme a denti e vista, di quel complesso sistema che ci permette di avere movimenti coordinati e stabili. Nella vita di tutti i giorni e, quindi, anche nello sport.
«Accade però che le nostre estremità vengano utilizzate in modo scorretto perché la fascia plantare è contratta, il peso è mal distribuito, i movimenti sbagliati. Generando così contratture e tensioni in tutto il corpo», conferma Franziskus Vendrame, posturologo a Conegliano, Treviso.
Forse non ci hai mai pensato ma i dolori al collo e alla zona lombare, gli squilibri del bacino e, addirittura, le tensioni al diaframma e i problemi ai muscoli del pavimento pelvico possono essere dovuti proprio ai piedi. La loro complessità, infatti, protegge tutto l’apparato osteoarticolare e muscolare: quando sono mobili e forti si adattano alle superfici e alle situazioni; altrimenti c’è un sovraccarico, in particolare per le ginocchia e la schiena.
Ecco perché è importante allenare le tue estremità con una ginnastica specifica: bastano 15 minuti al giorno, un paio di volte alla settimana, per sperimentare nuovi movimenti e migliorare così la funzionalità.
Tendi alla pronazione oppure alla supinazione?
La prima cosa che devi fare per conoscere meglio i tuoi piedi, è eseguire questo semplice test: «Cerca di rimanere in equilibrio su un piede solo: se ti senti cadere verso l’interno, hai una tendenza alla pronazione; se invece ti sbilanci verso l’esterno, propendi alla supinazione. Va anche detto che un piede perfettamente neutro, cioè stabile, è raro, così come l’eventualità che destro e sinistro siano identici. Tanto che nella stessa persona uno può supinare e l’altro pronare», spiega il nostro esperto.
Per valutare con precisione il tuo tipo di appoggio è utile una visita dal posturologo, dopo di che la soluzione non sta necessariamente nello scegliere uno dei tanti modelli (per il running, come per il tennis, l'aerobica e altre discipline), studiati appositamente per pronatori o supinatori. Ecco allora come scegliere la calzatura per l'attività sportiva, sapendo che una sbagliata può causare presto o tardi tensioni e dolori, andando poi a sbilanciare il corretto assetto del bacino.
Scarpe: sì alle protezioni, ma senza costrizioni
«La scarpa deve innanziutto lasciare il piede libero di lavorare in modo naturale, senza forzature o costrizioni, riuscendo anche a “sentire” il terreno», avverte il nostro il nostro chinesiologo e posturologo. «Personalmente, consiglio ai miei pazienti di togliere il sottile plantare estraibile, perché l’arco principale del piede funziona come una chiave di volta: se spingi da sotto, come fa la soletta, si indebolisce e poi crolla».
Sulla base di questi principi ispirati a una maggiore naturalezza dei movimenti, si sta tra l'altro diffondendo tra gli sportivi una preferenza per la scarpa neutra, che vanta cuscinetti in gel, imbottiture in schiume, sostegni per il tallone e altre utili qualità, ma senza essere stata studiata per correggere il movimento del piede. «Assicura al piede una maggiore reattività e migliora le prestazioni, risultando anche più efficace nella prevenzione degli infortuni », aggiunge Franziskus Vendrame.
Meglio puntare sull'avampiede
Può poi anche essere utile cercare di sviluppare una tecnica di corsa “naturale”, cioè con l'appoggio sull'avampiede e non sul tallone. A tal proposito, fai questo esperimento: salta scalza, a piedi pari, giù da un gradino: cercherai d'istinto di atterrare sull’avampiede, perché altrimenti rischieresti di farti male. Un'ulteriore prova di quanto assicurare ai tuoi piedi la possibilità di muoversi liberamente sia fondamentale per tenerli in forma.
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