Se non si indossa il reggiseno sportivo giusto, l’effetto rimbalzo del décolleté può risultare molto fastidioso e imbarazzante. Ma a dispetto di ciò, secondo una ricerca realizzata da Brooks (azienda di articoli per il running) oltre il 40% delle donne che fanno attività fisica non indossa un modello davvero "su misura". Per non sbagliare scelta, occorre considerare sia le proprie forme sia i movimenti indotti dallo sport praticato. E non solo per il comfort: «Senza un reggiseno sportivo adeguato, i continui sobbalzi rischiano di indebolire le strutture di sostegno della ghiandola mammaria, provocando perdita di tonicità e smagliature», avverte la dottoressa Daniela Bossi, consulente senologa del Centro diagnostico italiano di Milano. Ecco allora una guida per trovare quello che fa al caso tuo.
- 1. Per la corsa
«I reggiseni sportivi per il running si dividono in 3 categorie: low, med e high impact, che corrispondono alla capacità di contenere l'effetto rimbalzo durante le falcate», chiarisce Tommaso Murò, titolare di Oops, gottaRUN!, negozio specializzato a Milano. «La loro tenuta dipende da vari elementi, incluse le dimensioni del seno: se è piccolo, un low impact risulta più che sufficiente, mentre quando è prosperoso serve un high impact». Un'altra dritta da tenere a mente: «Nel caso di forme proporzionate alla corporatura, risulta perfetto un top elasticizzato con le spalline incrociate sulla schiena; se invece il seno è "importante" e la struttura fisica esile, meglio optare per una versione con spalline e fascia intorno al torace regolabili, dotata di coppe adatte alla taglia». Promossa anche la presenza di un’imbottitura estraibile, che rappresenta più di un semplice vezzo estetico in grado di aumentare il volume o impedire ai capezzoli di fare capolino dalla maglietta: serve a comprimere un po’, aumentando il sostegno. - 2. Per lo yoga
Anche durante le attività più soft occorre tenere ben fermo il décolleté. «Serve un reggiseno sportivo che assicuri un valido sostegno ed eserciti una compressione leggera, per evitare che il seno si muova», spiega Deborah Gheller, insegnante di yoga. «Il modello più comodo è quello dotato di un'unica bretella sulla schiena, perché assicura un buon equilibrio durante i movimenti: non essendoci una spallina che tira più dell’altra, o che rimane su mentre quella opposta cade, trasmette una sensazione di grande libertà». Ma a quante hanno un seno molto abbondante la mono-bretella può creare un po' di tensione nella zona cervicale: «In questo caso meglio optare per un modello a canotta corta, senza ganci e privo di cuciture», suggerisce l'insegnante. - 3. Per la palestra
«Ci vuole un reggiseno sportivo realizzato in tessuto super traspirante, che garantisca il giusto comfort soprattutto durante le sessioni di circuit training con gli attrezzi», consiglia Paolo Molteni, personal trainer e biologo nutrizionista a Bovisio Masciago (MB). «L'ideale è che il modello scelto abbia una compressione regolabile, per sostenere in modo mirato anche durante i corsi a ritmo di musica». Meglio ancora se si tratta di un modello leggero, proprietà che assicura la massima libertà di movimento anche durante la fase di stretching. Inoltre, è preferibile che sia privo di cuciture, in modo da evitare fastidiosi sfregamenti e irritazioni. Da non trascurare anche l’aspetto estetico: «Un modello che valorizza la silhouette serve anche a sentirti a proprio agio con il tuo corpo e quindi ad allenarti meglio», specifica l'esperto. - 4. Per la bici
«Chi pedala, sia su strada sia su sterrato, ha bisogno di un reggiseno sportivo ben avvolgente e in materiale elastico, in grado di proteggere dai sobbalzi tipici del ciclismo», consiglia Veronica Rizzoli, blogger e cicloviaggiatrice di Life in travel. «Inoltre, poiché le uscite in sella fanno sudare molto, occorre che sia realizzato in tessuto traspirante e magari anche dotato di sistemi di aerazione». Attenzione anche alle coppe: «Devono essere distanziate e imbottite, in modo da comprimere leggermente i capezzoli e proteggerli da sfregamenti e irritazioni. Da evitare invece ganci e cuciture che potrebbero irritare la pelle durante le uscite», conclude Veronica Rizzoli.
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