Dimentica i vecchi “percorsi vita” con attrezzi basici e poco attraenti. L’outdoor fitness si sta evolvendo e, oltre a fare bene al corpo, diventa un piacere anche per gli occhi. Postazioni di design e attrezzi-installazione, infatti, uniscono funzionalità e arte, trasformandosi in arredo urbano: facili da usare e belli da vedere. Ma non solo. Il nuovo concetto di wellness park offre opportunità di movimento a tutti, con strutture studiate e adattate alle esigenze di donne, uomini, bambini, anziani e persone in carrozzina. Ciascuno con la propria isola specifica. A introdurre questa filosofia, innovativa e inclusiva, è stato Gianluca Innocenzi, che con la sua outdoor fitness company MyEquilibria sta ridisegnando gli spazi di tutto il mondo per gli allenamenti all’aperto. Italia compresa, naturalmente: a Rimini sono state appena inaugurate le prime aree di un wellness park unico che in 7 km racchiuderà isole tematiche sul lungomare per tutti gli sport e le attività (qui sotto la foto).
Da dove nasce l’idea dei wellness park?
Da una passione per l’outdoor fitness, scoperta una decina di anni fa negli Stati Uniti: Oltreoceano già allora l’allenamento all’aria aperta era un super trend. A Miami eseguivo i miei workout in parchi meravigliosi fronte mare, ma su strutture di ferro. E un giorno mi chiesi: perché non avere attrezzi belli da vedere che valorizzino anche la location? Insieme a un amico creai una squadra composta da designer ed esperti di fitness. Nacque così il concept di arte funzionale MyEquilibria.
Qual è il valore aggiunto del workout all’aria aperta?
Nelle metropoli si passa il 90% del proprio tempo in spazi chiusi, quindi il contatto con la natura è un bisogno, oltre che un diritto. Un’esigenza che è divenuta ancora più sentita con la pandemia. Le città più importanti del mondo, in questo momento, stanno ripensando gli spazi pubblici in un’ottica di benessere, per consentire alle persone di socializzare e di fare tante attività outdoor, tra cui anche lo sport. Per me vederle felici di allenarsi all’aria aperta in spazi valorizzati è la più grande gratificazione! Addirittura, a Miami la comunità di persone che si allenano si è sentita in dovere di restituire qualcosa alla città organizzando ogni mese attività di solidarietà proprio attorno alle nostre installazioni.
Che caratteristiche devono avere gli attrezzi outdoor?
Devono essere strutturati in modo tale da consentire a tutti, non solo agli atleti, di fare attività fisica. In Italia sono 6 milioni le persone che fanno sport negli spazi pubblici, e principalmente corrono e camminano. Per completare il loro allenamento avrebbero bisogno di trovare dei supporti semplici e specifici, per esempio per fare gli addominali o lo stretching della parte alta e bassa del corpo. Mentre invece si devono accontentare di panchine e staccionate. Noi proponiamo attrezzi funzionali, totalmente plastic free, in acciaio inox resistente alla salsedine e in cemento arricchito da fibra di carbonio e personalizzato con marmi di recupero.
E per gli sportivi con disabilità?
Con il nostro team di ricerca scientifica stiamo realizzando delle aree innovative per la preparazione ai vari sport che siano inclusive e adatte a ogni target. Abbiamo pensato a un’area accessibile a persone disabili, che possano trovare gli spazi adatti. Qualche esempio? Ci sono le barre di trazione abbassate (da 160 a 180 cm di altezza a differenza di quelle classiche alte 220 cm) per consentire a chi è in carrozzina di arrivarci. Anche le parallele sono allargate per potervi accedere in sedia a rotelle. O, ancora, le postazioni con i ganci dove le persone possono portare i propri elastici e fare tutti gli esercizi per le braccia e le spalle.
Che ruolo ha la tecnologia nella fruizione dei wellness park?
È fondamentale, perché i parchi pubblici non sono una palestra dove trovi il personal trainer che ti segue. Abbiamo dunque installato dei totem con video che raccontano la filosofia del progetto, danno informazioni sui benefici e spiegano quali esercizi fare in quella installazione e come usarla. Si possono anche scaricare gratuitamente due App con più di mille tutorial divisi per target e grado di difficoltà.
Che caratteristiche ha il parco di Rimini?
È un progetto in via di realizzazione con 7 km di parco che parte dal centro e arriva fino a Miramare. Ci sono i deck in teak, spazi con aiuole fiorite, panche per la socializzazione, e isole tematiche per il fitness. Tra le aree inaugurate a giugno (siamo al 50% della realizzazione) c’è l’installazione ad Albero per il Calisthenics, l’isola Lady fitness, con attrezzi adattati alle esigenze femminili come barre di trazione più basse e più sottili e panche rosa per il gag. C’è l’isola olistica con sassi giganti e specchi per fare yoga, pilates, meditazione. C’è l’area per la preparazione atletica agli sport: dal padel al tennis, fino al running. Dopo l’estate ci sarà anche la Silver Age, un’isola dedicata agli over 65, dove le persone possono socializzare e fare piccoli movimenti: con panche dotate di maniglie, piatti rotanti e palline di alluminio massaggianti, che consentono di fare esercizi per gambe, braccia e bacino. È inoltre allo studio una futura area per il baby fitness, che asseconderà l’allenamento istintivo e permetterà di fare circuiti con attrezzi a misura di bambino.
Quante altre installazioni avete realizzato nel mondo?
Circa 140 e sono in continuo aumento. Il primo wellness park è stato quello di Miami, dove tutto è cominciato con il My Tree, l’albero del fitness sulla spiaggia. E poi se ne trovano a Barcellona, Berlino, Atene, Hong Kong, Singapore (nella foto sopra), Nuova Zelanda. Nell’area del Golfo c’è un grande progetto in Kuwait, che prevederà dieci isole per il fitness. In Italia ci sono installazioni a Roma, Milano (in foto a lato), Prato, Treviso, Segrate, e a breve anche in montagna, ma per scaramanzia non posso ancora rivelare dove.
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