Una via per amarsi. È ciò che il fitness ha dato a Nicolò Famiglietti. Perugino, classe 1982, 210mila follower su Instagram e una carica di coinvolgente energia che sprizza da tutti i pori. Nessuno meglio del nostro beauty fitness trainer poteva raccontare in che modo l’allenamento può cambiare la vita.
Com’è scoccata la scintilla fit?
Da ragazzino mi sono avvicinato a diversi sport come calcio, volley e tennis, con risultati insoddisfacenti. In più, ero sovrappeso. Non essere fisicamente al top e incapace di primeggiare mi demotivava. Volevo essere il migliore, ma non ci riuscivo.
Quanto pesavi?
Più di 85 chili, pensa che oggi ne peso circa 70. Mi chiamavano il “Piccolo Buddha” (ride). Inoltre, avevo un’infiammazione al tendine rotuleo che, a causa dei chili di troppo, mi dava molto fastidio. Così, a 15 anni i miei genitori decisero di iscrivermi in palestra.
Con che spirito hai iniziato?
Ero perplesso, temevo di sentirmi fuori luogo. Invece ho trovato un mondo privo di competizione, che mi ha accolto. E poi ho scoperto l’abbinata fra musica e attività sportiva, che mi è piaciuta tantissimo. Ricordo ancora il mio primo corso: hip hop fitness. Anche se non ero bravo, nessuno mi rimproverava. Anzi, venivo spronato a fare sempre meglio. Così, giorno dopo mi giorno, mi sono ritrovato a passare in palestra ogni minuto libero. Ormai era casa mia...
Quali sono stati i benefici?
Il mio corpo ha iniziato a trasformarsi e a 18 anni, finalmente, mi accettavo. Mi piacevo. Questo mi gratificava e trasmetteva la sicurezza che non avevo. Inoltre ero apprezzato dagli istruttori e ciò aumentava la mia autostima, che prima era sotto terra.
Ha influito anche sulle tue scelte personali?
Sì. A 18 anni, terminato il liceo tutti credevano che mi sarei iscritto a scienze bancarie o ingegneria. E invece, a sorpresa, ho scelto scienze motorie.
Il momento della svolta?
Quando dopo il diploma ho fatto l’animatore sportivo in un resort (tra l’altro il programma fitness che propongo questo mese si ispira proprio agli allenamenti col lettino che organizzavo al villaggio!). Quell’esperienza mi ha aiutato a tirare fuori lo showman che c’è in me in me. Finita la stagione, durante l’università ho seguito un corso di step e iniziato a tenere delle lezioni in palestra: all’inizio avevo solo tre allievi, poi mi sono ritrovato con la sala piena.
Ti sei sentito “arrivato”?
Tutt’altro. Ho conseguito anche un master in strategie e business per lo sport e aperto dei centri di estetica avanzata. Con il tempo, però, ho iniziato a vivere il mio lavoro in modo “meccanico”. Ma ci ha pensato il fitness a cambiare di nuovo la mia vita: durante la seconda ondata della pandemia ho cominciato a trasmettere in diretta su Instagram, prima sul profilo della mia palestra e poi su quello personale, degli allenamenti accessibili a tutti, con l’obiettivo di donare benessere, sorriso ed entusiasmo a chi li segue. Perché il fitness accetta chiunque, senza competizione. E portare questo concetto online ha riacceso la passione per il mio lavoro.
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