Impara ad ascoltare quello che dicono le mani

Non sottovalutare i segnali che ti lanciano. Possono essere la spia di un disturbo da curare



di Chicca Belloni

Osserva con attenzione le tue mani e cerca di trattarle bene. Qualcuno le ha definite l’occhio del cervello. «In effetti sono un apparato sofisticato, dotato di tantissimi recettori che ti permettono di percepire molto di quello che non possiamo catturare con gli occhi. Mandano segnali al cervello ed eseguono i suoi compiti, con de­strezza e puntualità», spiega Alberto Lazzerini, respon­sabile dell’Unità di Chirurgia della mano all’Ospedale Humanitas di Rozzano (MI). Ecco a quali sintomi devi prestare attenzione. E come assicurare la massima effi­cienza alle tue mani.

1. Hai la sensibilità alterata, senti un formicolio e la notte avverti dolore

Da cosa può dipendere
«Potrebbe trattarsi di sindrome del tunnel carpale», spiega Laz­zerini. Il canale posto tra la parte interna del polso e il palmo della mano si restringe e comprime il nervo, causando dolore. Se il distrubo persiste, vai dal tuo medico che ti prescriverà l’esame giu­sto o ti indirizzerà a un centro di chirurgia della mano, in grado di occuparsi di ossa, muscoli e articolazioni e di indentificare vari problemi.

Come intervenire
«Nelle forme più lievi può essere trattato semplicemente indossando un tutore, prendendo un antinfiammatorio per una settimana o facendo terapia fisica, come gli ultrasuoni, per ridurre l’infiammazione». Secondo un recente studio, anche bere molta acqua aiuta a contrastare il problema. «Ma se queste cure non funzionano occorre un’operazione per allargare il passaggio», aggiunge Lazzerini. «Oggi le te­rapie chirurgiche sono meno invasive: basta un interven­to ambulatoriale, qualche minuto e si può tornare a usa­re la mano immediatamente. Poi, dopo un paio di giorni di bendaggio, in genere si recupera anche la normale funzionalità». A volte invece occorre aspettare di più.

2. Non le muovi più come prima

Da cosa può dipendere
La mattina ti svegli con un dolore alle articolazioni. Alcuni movimen­ti semplici aggravano il fastidio e a volte le giunture si gonfiano. «Un classico è il male che si avverte ruotando una chiave nella toppa», spiega il chirurgo. «Può trattar­si di artrosi: in sostanza si riduce la cartilagine che ricopre le ossa e agevola il loro scorrimento». Non riguarda solo gli anziani (è la prima causa di dolore tra 45 e 59 anni).

Come intervenire
Secondo uno studio della Shiraz Uni­versity of medical science (Iran), applicare l’olio di semi di lino migliora la funzionalità. «Quando la forma è lieve, funzionano poi la fisioterapia manuale, la tecar, gli ultra­suoni», spiega l’esperto. «Se invece il dolore è forte si può pensare a un intervento che ricostruisca le articola­zioni: la mano deve essere immobilizzata per qualche giorno, quindi serve la riabilitazione con esercizi ad hoc».

3. Ti fa male il palmo, il dito schiocca quando lo pieghi

Da cosa può dipendere
Probabilmente si tratta di dito a scatto, uno dei disturbi che colpiscono più spesso la mano. «È un’infiamma­zione della guaina che avvolge il tendine e ne impedisce lo scorrimento, ed è spesso favorito da un sovraccarico di lavoro», dice Lazzerini.

Come intervenire
Se il dolore persiste vai dallo specialista, che ti potrà consigliare un tutore o una cura con antinfiammatori o con la terapia fisica (laser, ultrasuoni, tecar). «Se i primi tentativi non danno risultati, si può fare un intervento chirurgico che allarghi la guaina del tendine e gli permetta di scorrere bene. Anche in questo caso il recupero è abbastanza veloce».

La gym per tenerle in forma
Per evitare dolori e infiammazioni fai come i tassisti giapponesi, che mentre guidano muovono continuamente le dita. «È un efficace sistema per contrastare la rigidità e le infiammazioni», afferma Lazzerini. «Per mantenere mobili le piccole articolazioni, apri e chiudi il pugno, piega ed estendi le dita. Usa le palline antistress o le spugne che, oltre a indurti a mobilizzare le mani, danno un feedback sensitivo: stimolano i recettori, inviando al cervello i segnali che questo lavoro sta avvenendo e migliorando, la funzionalità. Fai la gym appena puoi e per una decina di minuti al giorno».

Articolo pubblicato sul n.26 di Starbene in edicola dal 16/06/2015

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