In attesa del debutto del surf alle Olimpiadi di Tokyo 2020, è proprio il caso di dire che questo sport sta cavalcando alla grande la sua onda. E, mentre il numero di appassionati cresce, sono nati training ad hoc da praticare fuori dall’acqua, per tenersi in forma in modo mirato ed essere pronti a surfare davvero, non appena si presenta l’occasione.
Questi allenamenti sono così divertenti e completi da essere frequentati anche da chi, su una tavola, non è mai salito in vita sua. L’ultima novità si chiama Fitsurf, un workout che mima le posizioni chiave dei surfisti per restare in equilibrio.
«Sono esercizi adatti a tutti, perché si basano sul concetto di instabilità con cui ci confrontiamo ogni giorno, mentre camminiamo, corriamo o saliamo le scale. Praticare e prendere confidenza con movimenti che insegnano a gestire l’equilibrio ha tanti benefici a livello di mobilità, forza, coordinazione e resistenza, per atleti e non» spiega Sergio Rossato che, con Dario Nuzzi ha ideato il format all’inzio di quest’anno.
Laureati in scienze motorie (snowboarder e fitness presenter il primo, surfista il secondo), ora stanno promuovendo il fitsurf nel loro quartier generale a Milano (magneto-wellness.it) e all’aperto (trovi il programma aggiornato degli eventi su fitsurf.it).
«Durante l’ultima edizione di Rimini Wellness, inoltre, abbiamo certificato decine di trainer, pronti a promuoverlo in tutta Italia», aggiunge Dario Nuzzi.
Un training in 4 step
Adatto anche se non pensi di cavalcare le onde (mai dire mai), l’allenamento dura un’ora ed è suddiviso in 4 fasi. Sequenze e prove d’equilibrio si affrontano rigorosamente scalzi: così da stimolare la capacità propriocettiva, fondamentale per l’equillibrio, che parte dal piede.
«Si inizia con un warm up “disintossicante” per la mente, lavorando sulla respirazione e la percezione di sé. Liberarsi da pensieri negativi migliora la concentrazione, fondamentale per il surfista quando entra in acqua, un elemento naturale spesso imprevedibile, ma importante per tutti nella quotidianità», spiega Sergio Rossato.
«In questa fase, inoltre, si fanno esercizi per scaldare le gambe, come affondi e squat, e per sciogliere bacino e braccia. Poi si passa al cuore dell’allenamento, i flow: si chiamano così perché riprendono i movimenti che ogni surfista deve saper padroneggiare per salire e scendere dalla tavola e cavalcare l’onda».
Te ne proponiamo un paio qui sotto, che puoi provare per allenare la tua agilità. Con un doppio effetto benefico sulla stabilità e la silhouette.
FLOW 1: TAKE OFF
Gli esercizi con gli attrezzi
Nella terza fase della lezione, dedicata a potenziamento muscolare e agilità, si utilizzano invece attrezzi specifici, a circuito. Il più rappresentativo è la sport board, ideata ad hoc per il Fitsurf: è composta da una tavola ovale, lunga 76 cm e larga 45, che si utilizza appoggiata in bilico su un rullo imbottito, con un diametro di 16 cm.
Ma non mancano la slackline, una fettuccia elastica, a poca distanza da terra, su cui camminare in equilibrio e le palline propriocettive.
«Un percorso tipico? Esercizi di equilibrio con i piedi appoggiati su due roll morbidi, una “passeggiata” avanti e indietro sulla slackline, tre capovolte a terra (movimento che i surfisti devono saper gestire in modo sicuro, quando vengono rovesciati in acqua da un’onda), e infine qualche minuto di pratica con la sport board» spiega Dario Nuzzi.
La lezione termina con una decina di minuti sul tappetino, dedicati a compensazione e rilassamento, prendendo ispirazione dalle asana dello yoga.
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Articolo pubblicato sul n. 30 di Starbene in edicola dall'8 luglio 2019