Digestione difficile, senso di pesantezza dopo i pasti, bruciore di stomaco ed eruttazione. «Quando la nostra alimentazione è squilibrata, per esempio per un eccesso di nutrienti, affatichiamo stomaco e milza, alterando la funzione gastrica. Si crea uno squilibrio tra la componente alcalina e quella acida delle mucose dell’apparato digerente. Per esempio, troppi carboidrati provocano acidosi», spiega Silvana Gambaro, naturopata ed erborista a Genova. «Non solo, orari stravolti e spuntini continui costringono lo stomaco a un super lavoro: deve produrre continuamente succhi gastrici e non si svuota mai del tutto. Da qui il senso di gonfiore». Ma rimedi naturali come oli essenziali e gemmoderivati possono essere molto utili.
Prima regola: sanifica la bocca
Lo dicevano già gli antichi romani: la digestione comincia dalla bocca. «Grazie agli enzimi presenti nella saliva, tra cui l’amilasi che predigerisce gli alimenti ricchi di amido, come il riso e le patate», sottolinea la nostra esperta. Fin da piccoli ci è stato insegnato a masticare i cibi a lungo: una buona abitudine, spesso poco praticata, che serve per diluirli assorbendo saliva, così da alleggerire il compito dello stomaco.
Ecco quindi la prima regola per aiutare l’apparato digerente: il pulling per sanificare le gengive e favorire la qualità della saliva. «In 1 cucchiaio di olio di mandorle dolci, oppure di cocco o evo, metti 1 goccia di boswellia e 1 di menta piperita in olio essenziale. Hanno un forte potere antifiammatorio e tonificante, mentre l’olio deterge il cavo orale. La mattina, dopo esserti lavata i denti, esegui degli sciacqui per 1 minuto, anche 1 minuto e mezzo. Senza ingerire. Se ti dà fastidio la sensazione oleosa puoi ulteriormente sciacquare con acqua. Quindi fai colazione», consiglia la naturopata.
Senso di pesantezza ed eruttazione: prova il mix di gemmoderivati
Dopo mangiato, avverti come un’oppressione alla bocca dello stomaco. Seguita dal desiderio di eruttare. Non solo, ma lontano dai pasti è comparsa una tossetta secca e fastidiosa. Potrebbero essere i primi sintomi di una leggera gastrite da stress. «A chi ne soffre consiglio un preparato in cui sono associati i gemmoderivati di ficus carica, alnus glutinosa e tilia tomentosa. Si trova in commercio già pronto. In dosi da 1 cucchiaino da caffé prima dei pasti, diluito in poca acqua, 2 volte al giorno, è utile contro la digestione difficile. Dà sollievo a chi somatizza il nervosismo a livello gastrico, sedando l’infiammazione», continua Silvana Gambaro.
Bruciore di stomaco: calmalo con gli umeboshi
Se ultimamente hai bruciori di stomaco dopo aver mangiato, prova gli umeboshi frutti di origine giapponese simili a piccole susine. In realtà sono una varietà di albicocche lasciate fermentare in foglie di shiso, che conferiscono la colorazione rossastra. Ricche di acidi organici, ristabiliscono l’equilibro della mucosa gastrica. Le trovi nei negozi di prodotti naturali.
La nostra esperta consiglia di assumerle con del té bancha: «Metti a mollo nell’acqua che sta per bollire uno o due umebosci, spegni e aggiungi 1 cucchiaino di foglie di te bancha tostato (più alcalinizzante). Lascialo in infusione per 5 minuti, sorseggialo dopo i pasti e mangia l’umeboshi. Ha un gusto molto acido e piccante, perciò possono bastare anche un paio di pezzetti», sottolinea l’esperta. «È un efficace “disgorgante” efficace contro la digestione difficile, stimolando l’attività del fegato».
Per il gonfiore, tre grandi classici: anice, menta e finocchio
«Assumi un preparato di queste tre piante in oli essenziali, diluite in olio di mandorle dolci oppure di cocco: per 15 ml, 50% di olio vettore e un terzo di ciascuno. Ne basta qualche goccia su un pochino di zucchero dopo mangiato. È un ottimo digestivo che favorisce lo svuotamento dello stomaco», conclude la naturopata.
Non dimenticare poi di consumare la frutta lontano dai pasti, perché lo zucchero si decompone e tende a produrre gas in eccesso. Un’ultima raccomandazione: se i sintomi persistono, consulta il tuo medico per approfondire le cause.
Le piantine effetto detox
Quando il gonfiore addominale provoca quella fastidiosa sensazione della cintura che tira, devi dare una mano al fegato che ha bisogno di essere depurato. Ottimo il rosmarino, da tenere a portata di mano sul davanzale o sul balcone.
Usalo per preparare un decotto con un cucchiaio di fiori, quando disponibili, o con le foglie e bevilo la mattina. Altrimenti preparati una tisana con i fiori commestibili di calendula, oppure aggiungili all’insalata. Puoi coltivare la tua piantina oppure comprarli freschi, confezionati, in erboristeria e nei negozi di prodotti ed alimenti naturali.
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Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene, in edicola e nella app dal 26 maggio 2020