«L’autunno è forse la stagione più ricca per un floral designer. Alcuni fiori stanno ancora sbocciando, ma ci sono anche bacche, frutti e molte graminacee ormai secche», spiega Olga Campagnoli di Olga flower’s farm (off2017.eu), che coltiva con metodi biologici varietà di fiori non comuni, ma sempre di stagione. «Per fare belle composizioni non sono necessari fiori costosi che arrivano in aereo dall’altra parte del mondo, inquinando moltissimo. Nel bosco, nel parco o in giardino puoi trovare quello che ti serve. E nei nostri laboratori lo dimostriamo».
Quale specie usare
I fiori dell’autunno sono soprattutto le zinnie, le dalie, le echinacee, alcuni anemoni, i crisantemi, le digitali. La tendenza è accostare fiori freschi e secchi creando composizioni che durano molto di più delle classiche 1-2 settimane. «L’erba della pampa per esempio è gettonatissima, la sua pannocchia piumosa dà leggerezza a qualsiasi composizione», continua Olga.
«I fiorellini colorati dello statice hanno più o meno lo stesso aspetto sia da freschi sia da secchi e lo stesso vale per l’elicriso. I fiori di ortensia rimasti sul cespuglio hanno un fascino particolare, così come le infiorescenze dell’amaranto. La nigella e i papaveri ora producono capsule molto decorative».
Le regole di base
Per avere una bella composizione si usano in genere 3 specie di forma diversa. Per esempio la forma tonda della zinnia, quella a spiga della lavanda, quella a ombrello del fiore di carota. A questa base si aggiungono foglie verdi a piacere. Possono essere anche rami di una siepe, le foglie di un fiore, graminacee colte in un prato. Le bacche di stagione possono completare l’opera.
«Scelgo il vaso in modo che non sia mai protagonista, il suo ruolo è esaltare i fiori. In genere parto dal fiore più grande. Attorno aggiungo man mano le altre specie in modo da valorizzarlo», rivela Olga. «Per capire come procedere è necessario osservare man mano l’opera prendere forma, lasciandosi guidare dall’intuizione».
I colori sono un mondo a parte, le combinazioni più semplici e di sicuro effetto sono quelle con tonalità simili, per esempio rosa, lilla e violetto. Perché non diventino banali si può aggiungere un elemento di rottura per esempio foglie scure, quasi nere. I colori a contrasto come arancione e azzurro richiedono invece una certa maestria. Anche in questo caso la sperimentazione aiuta a raggiungere i risultati desiderati. Ecco 3 esempi per fare pratica.
Tutorial floreale
1. A misura di principiante
Due ortensie quasi appassite sono il cuore del mazzo e sono state messe al centro di un semplice vasetto di vetro con imboccatura larga. A sinistra ci sono i fiori rosa di una speciale varietà di elicriso ma potrebbero anche essere piccoli crisantemi a forma di margherita. All’estrema destra ci sono capolini di statice bianco (potrebbero essere piccoli aster), e bacche di rose. Completano rametti di eucalipto, che accentuano l’andamento orizzontale.
2. La ghirlanda nordica
Nei negozi per il fai da te compra una ghirlanda di legno intrecciato o di polistirolo, da usare come base, e del filo di ferro sottile. Anche qui abbiamo le ortensie, i fiorellini dello statice azzurro, quelli rosa dell’iperico bracteato e le infiorescenze dell’amaranto. Inizia fissando, con il filo di ferro, un mazzolino di ortensia, poi procedi alternando le varie essenze. Mettile molto fitte in modo che si veda il meno possibile il supporto, lascia un piccolo spazio per inserire un nastrino, che servirà per appendere la ghirlanda. Alla fine copri eventuali buchi con i fiorellini di statice.
3. Ispirazione orientale
Occorre una spugna da fiorista (molto inquinante), o un kenzan, il supporto tipico dell’ikebana (si compra su internet per circa 10 € ed è riutilizzabile). Si piantano per prime le specie più alte: la lunaria, dalle foglie bianche e trasparenti, e le graminacee. Al livello intermedio l’eupatorium, le spighe piumose del lagurus e i fiori di carota ormai secchi. Ai piedi l’amaranto e le ortensie essiccate. La struttura ha una forma a ventaglio resa più interessante dall’andamento ascendente del livello più basso.
Per mantenere la composizione fresca
La tua composizione può durare di più se cambi l’acqua spesso, almeno ogni 2 giorni. È l’acqua ferma che può dare il via al marciume. Evita che foglie e fiori siano immersi anche solo parzialmente. Il fresco aiuta molto la conservazione, la notte metti il mazzo sul balcone, si riprenderà.
Per fare seccare la composizione
Quando vedi che la composizione comincia a sfiorire, toglila dall’acqua, asciuga i gambi e legala con uno spago. Poi appendila a testa in giù in un angolo buio della casa. Nel di un paio di settimana potrai esporla di nuovo. Evita però di metterla sotto i raggi del sole se non vuoi che sbiadisca.
(Foto di Pietro Tasca)
Fai la tua domanda ai nostri esperti