UROKINASI PFI FL100000UI+F2ML -Effetti indesiderati
L’emorragia è l’effetto indesiderato più frequente e grave della terapia a base di urochinasi. Nel corso della terapia fibrinolitica, soprattutto durante infusioni protratte per più di 48 ore, possono manifestarsi emorragie specialmente a livello della sede di perfusione. Soltanto in rari casi sono stati segnalati fenomeni embolici acuti causati da frammenti del primitivo coagulo. In tali casi è indicata la prosecuzione del trattamento con urochinasi in quanto può essere risolutivo. Eccezionalmente sono stati osservati episodi di emorragia gengivale, di porpora, di perforazione intestinale. Durante la terapia con urochinasi si sono manifestati gravi sanguinamenti spontanei anche ad esito letale dovuti ad emorragia cerebrale. Se si manifesta grave sanguinamento spontaneo, l’infusione di urochinasi deve essere immediatamente interrotta e devono essere instaurate le opportune misure per ripristinare il volume ematico (plasma expanders); se la perdita ematica è stata abbondante è preferibile somministrare emazie concentrate invece di sangue intero. Il destrano non deve essere usato. In situazioni d’emergenza si può prendere in considerazione la somministrazione di un agente antifibrinolitico come l’acido epsilon–amino–caproico, sebbene il suo valore clinico nel controllo del sanguinamento dopo terapia con urochinasi non è stato documentato. Rispetto alla streptochinasi, l’urochinasi non ha proprietà antigeniche per l’uomo; comunque sono stati riferiti rari casi di reazioni allergiche lievi comprendenti broncospasmo e rash. In attesa di sperimentare ulteriormente la sostanza, la possibilità di gravi reazioni allergiche, compresa l’anafilassi, deve essere tenuta in considerazione. Il manifestarsi di eventuali reazioni febbrili alcune ore dopo l’iniezione di urochinasi è ascrivibile alla formazione di prodotti secondari di scissione dei coaguli di fibrina. In alcuni casi di trattamento di embolie polmonari è stato segnalato un abbassamento dell’ematocrito. Una rapida lisi dei trombi dell’arteria coronarica può occasionalmente causare riperfusione atriale o aritmia ventricolare tale da richiedere un trattamento immediato.