RIXUBISIV 1FL 2000UI 5ML
Principio attivo: NONACOG GAMMA (FATTORE IX DI COAGULAZIONE, RICOMBINANTE)
prezzo indicativo
ATC: B02BD04 | Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB. |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE POLV |
Presenza Lattosio:
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Trattamento e profilassi del sanguinamento in pazienti affetti da emofilia B (deficit congenito di fattore IX). RIXUBIS è indicato in pazienti di tutte le fasce di età.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono state segnalate interazioni dei prodotti contenenti fattore IX della coagulazione umano (rDNA) con altri medicinali.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
RIXUBIS 250 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino contiene nominalmente 250 UI di nonacog gamma, fattore IX della coagulazione umano ricombinante (rDNA), corrispondente a una concentrazione di 50 UI/ml dopo la ricostituzione con 5 ml di solvente. RIXUBIS 500 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino contiene nominalmente 500 UI di nonacog gamma, fattore IX della coagulazione umano ricombinante (rDNA), corrispondente a una concentrazione di 100 UI/ml dopo la ricostituzione con 5 ml di solvente. RIXUBIS 1000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino contiene nominalmente 1000 UI di nonacog gamma, fattore IX della coagulazione umano ricombinante (rDNA), corrispondente a una concentrazione di 200 UI/ml dopo la ricostituzione con 5 ml di solvente. RIXUBIS 2000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino contiene nominalmente 2000 UI di nonacog gamma, fattore IX della coagulazione umano ricombinante (rDNA), corrispondente a una concentrazione di 400 UI/ml dopo la ricostituzione con 5 ml di solvente. RIXUBIS 3000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flaconcino contiene nominalmente 3000 UI di nonacog gamma, fattore IX della coagulazione umano ricombinante (rDNA), corrispondente a una concentrazione di 600 UI/ml dopo la ricostituzione con 5 ml di solvente. La potenza (UI) viene determinata utilizzando un test di coagulazione a uno step, come previsto dalla farmacopea europea. L’attività specifica di RIXUBIS è circa 200-390 UI/mg di proteine. Nonacog gamma (fattore IX della coagulazione ricombinante) è una glicoproteina purificata a catena singola che contiene 415 amminoacidi. Viene prodotto con la tecnologia del DNA ricombinante in una linea cellulare di ovaio di criceto cinese (CHO). Eccipienti con effetti noti: Un flaconcino contiene 19 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Reazione allergica nota alle proteine di criceto.
Posologia
Il trattamento deve essere eseguito sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell’emofilia. Monitoraggio del trattamento Nel corso del trattamento, si consiglia di effettuare un'appropriata determinazione dei livelli di fattore IX per stabilire la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni. La risposta di ciascun paziente al fattore IX è variabile, potendo presentare emivite e livelli di recupero diversi. La dose definita in base al peso corporeo potrebbe necessitare di aggiustamenti in pazienti sottopeso o sovrappeso. In particolare in caso di interventi chirurgici maggiori, è indispensabile condurre un accurato monitoraggio della terapia sostitutiva attraverso analisi della coagulazione (attività del fattore IX del plasma). Per assicurare che sia stato raggiunto il livello desiderato di attività plasmatica del fattore IX, è consigliato un attento monitoraggio utilizzando un test di attività del fattore IX appropriato; se necessario, opportuni aggiustamenti della dose e della frequenza delle infusioni devono essere effettuati. Quando si utilizza un test di coagulazione a uno step in vitro basato sul tempo di tromboplastina (aPTT) per la determinazione dell'attività del fattore IX nei campioni di sangue del paziente, i risultati di tale attività possono essere influenzati in modo significativo sia dal tipo di reagente per aPTT sia dagli standard di riferimento utilizzati nel test stesso. Ciò risulta essere di particolare importanza quando si cambia laboratorio e/o i reagenti utilizzati nel test. Posologia Dose e durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del deficit di fattore IX, dalla sede e dall’entità del sanguinamento, dalle condizioni cliniche del paziente, dall’età e dai parametri farmacocinetici di fattore IX, quali il recupero incrementale e l’emivita. Il numero di unità di fattore IX somministrate viene espresso in Unità Internazionali (UI), riferite allo standard attuale dell’OMS per i prodotti contenenti fattore IX. L’attività plasmatica del fattore IX è espressa sia in percentuale (riferita al plasma umano normale) sia in Unità Internazionali (riferite allo standard internazionale per il fattore IX plasmatico). Una Unità Internazionale di attività del fattore IX è equivalente alla quantità di fattore IX contenuta in un ml di plasma umano normale. Popolazione adulta Trattamento al bisogno: Il calcolo della dose necessaria di fattore IX si basa sulla considerazione empirica che prevede che 1 Unità Internazionale di fattore IX per kg di peso corporeo aumenti l’attività plasmatica di fattore IX di 0,9 UI/dl (intervallo da 0,5 a 1,4 UI/dl) o 0,9% dell’attività normale in pazienti di età pari e superiore ai 12 anni (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.2). La dose necessaria è determinata per mezzo della seguente formula:
Unità necessarie | = | peso corporeo (kg) | x | aumento desiderato del fattore IX (%) o (UI/dl) | x | reciproco del recupero osservato (dl/kg) |
Unità necessarie | = | peso corporeo (kg) | x | aumento desiderato del fattore IX (%) o (UI/dl) | x | 1,1 dl/kg |
Grado di emorragia/Tipo di procedura chirurgica | Livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl) | Frequenza delle dosi (ore)/Durata della terapia (giorni) |
Emorragia | ||
Emartrosi precoce, sanguinamento muscolare o del cavo orale | 20 - 40 | Ripetere ogni 24 ore. Almeno 1 giorno, fino alla risoluzione dell’episodio di sanguinamento indicato dal dolore o al raggiungimento della guarigione. |
Emartrosi più estesa, sanguinamento muscolare o ematoma | 30 - 60 | Ripetere l’infusione ogni 24 ore per 3 - 4 giorni o più fino alla risoluzione del dolore e della disabilità acuta. |
Emorragie potenzialmente letali. | 60 - 100 | Ripetere l’infusione ogni 8 - 24 ore fino alla risoluzione della minaccia. |
Intervento chirurgico | ||
Intervento chirurgico minore, compresa estrazione dentaria | 30 - 60 | Ogni 24 ore, almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione. |
Intervento chirurgico maggiore | 80 - 100 (pre- e post-operatorio) | Ripetere l’infusione ogni 8 - 24 ore fino a un’adeguata guarigione della ferita, quindi proseguire la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un’attività del fattore IX del 30% - 60% (UI/dl). |
Unità necessarie | = | peso corporeo (kg) | x | aumento desiderato del fattore IX (%) o (UI/dl) | x | reciproco del recupero osservato (dl/kg) |
Unità necessarie | = | peso corporeo (kg) | x | aumento desiderato del fattore IX (%) o (UI/dl) | x | 1,4 dl/kg |
Avvertenze e precauzioni
Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati Ipersensibilità Con RIXUBIS sono state segnalate reazioni da ipersensibilità di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto. Se insorgono sintomi di ipersensibilità, i pazienti e le persone che prestano loro le cure devono essere avvisati di interrompere immediatamente l’uso del medicinale e contattare il proprio medico. I pazienti devono essere informati dei segni precoci delle reazioni da ipersensibilità, compresi orticaria, orticaria generalizzata, costrizione toracica, sibilo, ipotensione e anafilassi. Il rischio è massimo durante le prime fasi dell’esposizione iniziale ai concentrati di fattore IX in pazienti non trattati in precedenza (PUP, previously untreated patients), in particolare in pazienti con mutazioni di gene ad alto rischio. In letteratura sono stati segnalati casi che mostrano un’associazione tra la comparsa di un inibitore del fattore IX e le reazioni allergiche, in particolare nei pazienti portatori di una mutazione di gene ad alto rischio. Pertanto, i pazienti che manifestano reazioni allergiche devono essere valutati per la presenza di inibitore. In caso di shock, deve essere instaurato il trattamento medico standard dello shock. Inibitori Dopo il trattamento ripetuto con prodotti contenenti fattore IX della coagulazione umano (rDNA), i pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) che devono essere quantificati in unità Bethesda (UB) utilizzando un’analisi biologica appropriata. In letteratura sono stati segnalati casi che mostrano una correlazione tra la comparsa di un inibitore del fattore IX e le reazioni allergiche. Pertanto, i pazienti che manifestano reazioni allergiche devono essere valutati per la presenza di inibitore. Va notato che i pazienti con inibitori di fattore IX possono essere a maggior rischio di anafilassi in caso di successiva somministrazione di fattore IX. A causa del rischio di reazioni allergiche con i concentrati di fattore IX, le somministrazioni iniziali di fattore IX devono, in base al giudizio del medico curante, essere eseguite sotto osservazione medica durante la quale deve essere disponibile un’assistenza medica appropriata per le reazioni allergiche. Sindrome nefrosica È stata segnalata sindrome nefrosica dopo il tentativo di induzione della tolleranza immunologica in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX. Tromboembolia A causa del rischio potenziale di complicazioni trombotiche, deve essere approntata una sorveglianza clinica dei segni iniziali di coagulopatia trombotica e da consumo, con analisi biologiche appropriate quando si somministra questo prodotto a pazienti affetti da epatopatia, a pazienti post-operatori, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o CID. In ciascuna di queste situazioni, il beneficio del trattamento con RIXUBIS deve essere soppesato con il rischio di queste complicazioni. Eventi cardiovascolari Nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare esistenti, la terapia sostitutiva con il fattore IX può aumentare il rischio cardiovascolare. Complicazioni correlate a catetere Se è necessario un dispositivo per accesso venoso centrale (CVAD), si deve tenere conto del rischio di complicazioni correlate a CVAD, comprese infezioni locali, batteriemia e trombosi in sede di catetere. Considerazioni legate agli eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè è essenzialmente “senza sodio”. In base al peso corporeo e alla posologia di RIXUBIS, il paziente può ricevere più di un flaconcino. Ciò deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che seguono una dieta a tenore di sodio controllato. Anziani Gli studi clinici condotti con RIXUBIS non hanno incluso soggetti di età pari e superiore ai 65 anni. Non è noto se rispondano in modo diverso rispetto agli adulti più giovani. Come per tutti i pazienti, la scelta della dose per un paziente anziano deve essere determinata su base individuale. Popolazione pediatrica Le avvertenze e le precauzioni elencate si applicano alla popolazione sia adulta sia pediatrica.
Interazioni
Non sono state segnalate interazioni dei prodotti contenenti fattore IX della coagulazione umano (rDNA) con altri medicinali.
Effetti indesiderati
Sintesi del profilo di sicurezza Raramente sono state osservate reazioni da ipersensibilità o allergiche (tra cui angioedema, brividi, bruciore e irritazione in sede di infusione, cefalea, costrizione toracica, formicolio, ipotensione, irrequietezza, letargia, nausea, orticaria, orticaria generalizzata, sibilo, tachicardia, vampate, vomito) che in alcuni casi possono evolvere in grave anafilassi (compreso shock). In alcuni casi, queste reazioni sono evolute in grave anafilassi e si sono verificate in stretta correlazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere anche paragrafo 4.4). È stata segnalata sindrome nefrosica dopo il tentativo di induzione della tolleranza immunologica in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX e anamnesi di reazioni allergiche. Molto raramente è stato osservato sviluppo di anticorpi alle proteine di criceto con reazioni da ipersensibilità correlate. I pazienti affetti da emofilia B possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) anti-fattore IX. Se si sviluppano questi inibitori, la condizione si manifesterà come una risposta clinica insufficiente. In questi casi si raccomanda di contattare un centro emofilia specializzato. Esiste il rischio potenziale di episodi trombotici a seguito della somministrazione di prodotti contenenti fattore IX, con un rischio maggiore per i preparati a bassa purezza. L’uso di prodotti contenenti fattore IX a bassa purezza è stato associato a casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. L’uso di fattore IX ad alta purezza è raramente associato a tali reazioni avverse. Tabella delle reazioni avverse Gli studi clinici condotti con RIXUBIS hanno incluso 99 soggetti con almeno un’esposizione a RIXUBIS; sono state segnalate complessivamente 5 reazioni avverse. La seguente tabella fa riferimento alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (livello di classificazione per sistemi e organi e di termine preferito). Le frequenze sono state valutate in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse da farmaco, da sperimentazioni cliniche e segnalazioni spontanee | ||
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Reazioni avverse | Frequenza per paziente |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità a) | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | Disgeusia | Comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore agli arti | Comune |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza I dati relativi all'uso del fattore IX in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il fattore IX. Il fattore IX deve essere usato durante la gravidanza e l’allattamento solo se chiaramente indicato. Allattamento Non è noto se il fattore IX/metaboliti siano escreti nel latte materno. Fertilità Non esistono informazioni sugli effetti del fattore IX sulla fertilità.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30 °C. Non congelare. Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.