ATC: N05AH04 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE |
Presenza Lattosio:
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Quetiapina Sandoz è indicata nel trattamento di • trattamento della schizofrenia • trattamento del disturbo bipolare. - per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi nel disturbo bipolare. - per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati a disturbo bipolare. - per la prevenzione delle recidive di episodi maniacali o depressivi nei pazienti con disturbo bipolare che in precedenza hanno risposto al trattamento con quetiapina
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Considerati i suoi effetti primari sul sistema nervoso centrale, quetiapina deve essere usata con cautela in combinazione con altri medicinali ad azione centrale e con alcool. Il citocromo P450 (CYP) 3A4 è l’enzima principalmente responsabile per il metabolismo di quetiapina mediato dal citocromo P450. In uno studio di interazione condotto su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (al dosaggio di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha provocato un aumento da 5 a 8 volte nell’AUC di quetiapina. Sulla base di questo dato, l’uso concomitante di quetiapina con gli inibitori del CYP3A4 è controindicato. Si raccomanda inoltre di non assumere succo di pompelmo durante la terapia con quetiapina. In una prova a dosi multiple atta a valutare la farmacocinetica di quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la somministrazione concomitante di carbamazepina ha aumentato in modo significativo la clearance di quetiapina. Questo aumento della clearance ha ridotto l’esposizione sistemica di quetiapina (misurata come AUC) a una media del 13% dell’esposizione rilevata durante la somministrazione della sola quetiapina, anche se in alcuni pazienti è stato osservato un effetto maggiore. Come conseguenza di questa interazione, possono verificarsi concentrazioni plasmatiche più basse, che potrebbero influenzare l’efficacia della terapia con quetiapina. La somministrazione concomitante di quetiapina e fenitoina (un altro induttore degli enzimi microsomiali) ha provocato un notevole aumento della clearance di quetiapina di circa il 450%. Nei pazienti che ricevono un induttore degli enzimi epatici, l’istituzione del trattamento con quetiapina deve avvenire solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina prevalgono sul rischio di rimuovere l’induttore degli enzimi epatici. È importante che qualsiasi aggiustamento dell’induttore avvenga in modo graduale e, se necessario, che questo venga sostituito con un non-induttore (per esempio valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4). La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antidepressivi imipramina (un noto inibitore del CYP 2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6). La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antipsicotici risperidone o aloperidolo. L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina ha provocato un aumento di circa il 70% nella clearance di quetiapina. La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di cimetidina. La farmacocinetica del litio non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di quetiapina. In uno studio di 6 settimane, randomizzato, tra litio e quetiapina a rilascio prolungato versus placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania grave, sono stati osservati una maggiore incidenza di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento di peso nel gruppo in trattamento aggiuntivo con litio rispetto al gruppo in trattamento aggiuntivo con placebo (vedere paragrafo 5.1). La farmacocinetica di sodio valproato e di quetiapina non è stata alterata in modo clinicamente rilevante dalla somministrazione concomitante. In uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, è stata riscontrata un’alta incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo in terapia con l’associazione dei due farmaci rispetto ai gruppi in monoterapia. Non sono stati effettuati studi formali di interazione con medicinali cardiovascolari comunemente utilizzati. È necessario prestare cautela quando quetiapina viene usata in concomitanza con prodotti medicinali noti per provocare squilibrio elettrolitico o per prolungare l’intervallo QT. Sono stati segnalati casi di risultati falsi positivi nei test immunoenzimatici per metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina. Si raccomanda la conferma dei risultati dubbi di screening immunologico con una tecnica cromatografica appropriata.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di quetiapina (come quetiapina fumarato). Eccipiente(i) con effetti noti: 16,05 mg di lattosio (come lattosio monoidrato) per ogni compressa rivestita con film. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. La somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450-3A4, per esempio inibitori della proteasi dell’HIV, agenti antifungini azolici, eritromicina, claritromicina e nefazodone, è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
Posologia Per ogni indicazione esistono diversi schemi posologici. È pertanto necessario assicurarsi che i pazienti siano chiaramente informati sul dosaggio adatto alla loro condizione. Adulti Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia, Quetiapina Sandoz deve esse somministrato due volte al giorno. La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (1° giorno), 100 mg (2° giorno), 200 mg (3° giorno) e 300 mg (4° giorno). Dal 4° giorno in avanti la dose deve essere titolata fino al range normalmente efficace di 300-450 mg/die. A seconda della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente, la dose può essere aggiustata nell’ambito del range 150-750 mg/die. Per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi nel disturbo bipolare Per il trattamento degli episodi di mania associati al disturbo bipolare, Quetiapina Sandoz deve essere somministrato 2 volte al giorno. La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 100 mg (1° giorno), 200 mg (2° giorno), 300 mg (3° giorno) e 400 mg (4° giorno). A partire dal 6° giorno possono essere effettuati ulteriori aggiustamenti di dosaggio fino a 800 mg/die, con incrementi non superiori a 200 mg/die. La dose di quetiapina può essere aggiustata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente entro un range di 200-800 mg/die. La dose efficace normale è compresa tra 400 e 800 mg/die. Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati a disturbo bipolare Quetiapina Sandoz deve essere somministrata una volta al giorno, prima di coricarsi. La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (1° giorno), 100 mg (2° giorno), 200 mg (3° giorno) e 300 mg (4° giorno). La dose giornaliera raccomandata di quetiapina è pari a 300 mg. Negli studi clinici, non è stato osservato alcun beneficio ulteriore nel gruppo trattato con 600 mg rispetto a quello trattato con 300 mg (vedere paragrafo 5.1). Singoli pazienti potrebbero beneficiare da un dosaggio di 600 mg. Dosaggi superiori a 300 mg dovrebbero essere utilizzati dai medici esperti nel trattamento del disturbo bipolare. In alcuni pazienti che hanno problemi di intolleranza, gli studi clinici hanno indicato che la riduzione della dose a un minimo di 200 mg può essere presa in considerazione. Per la prevenzione delle recidive nel disturbo bipolare: Per la prevenzione delle recidive di episodi di mania, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto a quetiapina nel trattamento acuto del disturbo bipolare devono continuare la terapia allo stesso dosaggio. La dose può essere aggiustata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente, all'interno dell’intervallo da 300 a 800 mg al giorno somministrata due volte al giorno. È importante che per la terapia di mantenimento sia utilizzata la dose efficace più bassa. Anziani Come per gli altri antipsicotici, Quetiapina Sandoz deve essere somministrata con cautela negli anziani, in particolare durante il periodo di dosaggio iniziale. Potrebbe essere necessario che l’incremento progressivo della dose debba avvenire più lentamente e che la dose terapeutica giornaliera debba essere più bassa rispetto ai pazienti più giovani, a seconda della risposta clinica e della tollerabilità individuale. In confronto ai pazienti più giovani, negli anziani la clearance plasmatica media di quetiapina si è ridotta dal 30% fino al 50%. L’efficacia e la sicurezza di quetiapina non sono state valutate nei pazienti oltre i 65 anni affetti da episodi depressivi associati a disturbo bipolare. Pazienti con danno renale Nei pazienti con danno renale non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Pazienti con compromissione della funzionalità epatica La quetiapina è ampiamente metabolizzata a livello epatico. Pertanto Quetiapina Sandoz deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica nota, particolarmente durante il periodo di dosaggio iniziale. I pazienti con compromissione epatica devono iniziare il trattamento con 25 mg/die. La dose deve essere aumentata giornalmente con incrementi di 25-50 mg/die fino a raggiungere il dosaggio efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente. Popolazione pediatrica La somministrazione di Quetiapina Sandoz non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni d’età, a causa della mancanza di dati a supporto dell’uso in questo gruppo d’età. Le evidenze disponibili da studi clinici controllati con placebo sono presentate nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2. Nota Per dosi non realizzabili/praticabili con questi medicinali sono disponibili altri farmaci contenenti quetiapina con titolazioni maggiori. Modo di somministrazione Quetiapina Sandoz può essere somministrata con o senza cibo.
Avvertenze e precauzioni
Poiché quetiapina è approvata per diverse indicazioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare. Popolazione pediatrica La somministrazione di quetiapina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni d’età, a causa della mancanza di dati a supporto dell’uso in questo gruppo d’età. Gli studi clinici con quetiapina hanno dimostrato che, oltre al profilo di sicurezza noto individuato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si sono verificati con una frequenza più elevata nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell'appetito, l'innalzamento di prolattina sierica, vomito, rinite e sincope) o possono avere differenti implicazioni per bambini e adolescenti (sintomi extrapiramidali e irritabilità) ed è stato identificato un evento avverso che non era stato visto in precedenza in studi condotti sugli adulti (aumento della pressione arteriosa). Variazionidei test di funzionalità tiroidea sono state osservate anche nei bambini e negli adolescenti. Inoltre, le implicazioni di sicurezza a lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono stati studiati oltre la 26 settimana. Le implicazioni a lungo termine per lo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note. In studi clinici controllati con placebo, con bambini e adolescenti, l’uso di quetiapina è stata associata con un'aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per la schizofrenia e nella mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8). Suicidio/pensieri suicidi o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata a un aumento del rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidi (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a quando non si verifica una remissione significativa. Poiché durante le prime settimane o più di trattamento potrebbe non manifestarsi alcun miglioramento, i pazienti devono essere attentamente controllati fino a quando tale miglioramento non si verifica. L’esperienza clinica generale indica che il rischio di suicidio potrebbe aumentare nelle prime fasi di recupero. Inoltre, i medici devono considerare il potenziale rischio di eventi correlati al suicidio dopo la brusca interruzione del trattamento con quetiapina, a causa dei noti fattori di rischio per la malattia da trattare. Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritto quetiapina possono essere associati ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, queste patologie possono esistere in co-morbilità con episodi depressivi maggiori. Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono perciò essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici. I pazienti con un'anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio, o coloro che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento sono esposti ad un rischio maggiore di ideazione suicidaria o tentativo di suicidio, e devono pertanto essere sottoposti a stretta sorveglianza durante il trattamento. Una metanalisi condotta su studi clinici controllati con placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con l'uso di antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di età inferiore a 25 anni. Durante la terapia deve essere effettuato un attento monitoraggio dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specie nelle fasi iniziali del trattamento e in seguito alle variazioni di dosaggio. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di controllare qualsiasi eventuale peggioramento clinico, comportamento o pensiero suicidario e variazioni inusuali del comportamento, e di richiedere immediatamente un intervento medico se tali sintomi si presentano. In studi clinici controllati con placebo a breve termine condotti su pazienti con episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare è stato osservato un rischio maggiore di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (di età inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs. 0%). Rischio metabolico Dato il rischio di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico (vedere iperglicemia) e dei lipidi, che è stato riscontrato nell’ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento. Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8). Sintomi extrapiramidali Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell'incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). L'uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di agitazione soggettivamente spiacevole o disturbante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata da un’incapacità a rimanere seduti o fermi. Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che manifestino questi sintomi, l'incremento della dose potrebbe rivelarsi nocivo. Discinesia tardiva Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva si deve considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8) Sonnolenza e vertigini Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come la sedazione (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’insorgenza è avvenuta di solito entro i primi 3 giorni di trattamento ed è stata prevalentemente di intensità da lieve a moderata. Nei pazienti in cui si verifica sonnolenza di grave intensità potrebbero richiedere un controllo più frequente per un minimo di 2 settimane dalla comparsa dei sintomi di sonnolenza, oppure fino a quando i sintomi migliorano e potrebbe essere necessario considerare l’opportunità di interrompere il trattamento. Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato ad ipotensione ortostatica e vertigini correlate (vedere paragrafo 4.8) che, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di titolazione del dosaggio. Ciò può aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente nella popolazione anziana. Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non saranno a conoscenza della loro sensibilità individuale al farmaco. Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti per i quali siano noti i seguenti disturbi: patologia cardiovascolare, malattia cerebrovascolare o altre condizioni predisponenti all’ipotensione. Se si verifica ipotensione ortostatica, soprattutto in pazienti con patologie cardiovascolari sottostanti, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o una sua titolazione più graduale. Convulsioni Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze nell’incidenza di convulsioni nei pazienti trattati con quetiapina rispetto a quelli trattati con placebo. Non ci sono dati disponibili sull’incidenza di crisi epilettiche in pazienti con storia di disturbi epilettici. Come per altri antipsicotici, si raccomanda cautela in caso di trattamento di pazienti con anamnesi di convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Sindrome neurolettica maligna La sindrome neurolettica maligna è stata associata al trattamento con farmaci antipsicotici, incluso quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatina fosfochinasi. In caso di comparsa di tali manifestazioni, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto e deve essere iniziata una terapia medica adeguata. Neutropenia grave e Agranulocitosi Nel corso di studi clinici con quetiapina è stata riportata neutropenia grave (conta dei neutrofili <0,5 x 109/L). La maggior parte dei casi di neutropenia grave si è verificata entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina. Non è apparsa alcuna correlazione apparente con la dose. Durante l’esperienza post-marketing, alcuni casi hanno avuto esito fatale. I possibili fattori di rischio per la neutropenia includono una bassa conta pre-esistente di globuli bianchi (WBC) e un’anamnesi di neutropenia indotta da farmaci. Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio preesistenti. Nei pazienti con conta dei neutrofili <1,0 x 109/L il trattamento con quetiapina deve essere interrotto. I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di infezione e la conta dei neutrofili deve essere monitorata (fino a quando non supera 1,5 x 109/L) (vedere paragrafo 5.1). La neutropenia deve essere considerata in pazienti con infezione o febbre, soprattutto in assenza di fattori predisponenti evidenti, e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato. I pazienti devono essere avvisati di riferire immediatamente la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione (ad esempio, febbre, debolezza, letargia, o mal di gola) in qualsiasi momento durante la terapia con quetiapina. Tali pazienti devono avere una conta leucocitaria e conta assoluta dei neutrofili (ANC) eseguita tempestivamente, soprattutto in assenza di fattori predisponenti. Interazioni Vedere anche paragrafo 4.5. L’uso concomitante di quetiapina con un forte induttore degli enzimi epatici, come carbamazepina o fenitoina, diminuisce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, il che potrebbe influenzare l’efficacia della terapia con quetiapina. Nei pazienti che ricevono un induttore degli enzimi epatici, l’istituzione del trattamento con quetiapina deve avvenire solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina prevalgono sul rischio di rimuovere l’induttore degli enzimi epatici. È importante che qualsiasi aggiustamento dell’induttore avvenga in modo graduale e, se necessario, che questo venga sostituito con un non-induttore (per esempio valproato di sodio). Peso L’aumento di peso è stato riportato in pazienti che erano stati trattati con quetiapina, questi devono essere monitorati e gestiti in modo clinicamente appropriato in conformità con le linee guida dell’antipsicotico utilizzato (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Iperglicemia Iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma sono stati riportati raramente, inclusi alcuni casi ad esito fatale (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi, è stato segnalato un precedente aumento del peso corporeo che può essere un fattore predisponente. È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in conformità con le linee guida dell’antipsicotico utilizzato. I pazienti trattati con qualsiasi farmaco antipsicotico inclusa quetiapina, devono essere tenuti sotto osservazione per segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per un peggioramento del controllo del glucosio. Il peso deve essere monitorato regolarmente. Lipidi Negli studi clinici con quetiapina sono stati osservati aumenti dei trigliceridi, di LDL e del colesterolo totale e diminuzione del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8). L’aumento dei lipidi deve essere gestito in modo clinicamente adeguato. Prolungamento dell’intervallo QT Negli studi clinici, e quando viene utilizzato rispettando le indicazioni fornite nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, quetiapina non ha causato incrementi persistenti degli intervalli QT assoluti. In studi post-marketing è stato riportato un prolungamento dell’intervallo QT con quetiapina somministrata a dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e in sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9). Come per altri antipsicotici occorre prestare cautela quando quetiapina è prescritta a pazienti con malattia cardiovascolare o con un’anamnesi familiare di prolungamento dell’intervallo QT. Cautela deve essere esercitata anche nel prescrivere quetiapina sia in concomitanza con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT sia in concomitanza con antipsicotici, in particolare negli anziani, in pazienti affetti da sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipokaliemia o ipomagnesemia (vedere il paragrafo 4.5). Cardiomiopatia e miocardite Sono stati segnalati casi di cardiomiopatia e miocardite nell’ambito di studi clinici e nel corso dell'esperienza post-marketing, tuttavia, non è stata stabilita una relazione causale con quetiapina. Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato in pazienti con sospetto di cardiomiopatia o miocardite. Sospensione In seguito alla brusca interruzione di quetiapina sono stati descritti sintomi di sospensione acuta, quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, vertigini e irritabilità. È consigliabile effettuare la sospensione in modo graduale, nell’arco di un periodo di tempo pari ad almeno una/due settimane (vedere paragrafo 4.8). Anziani con psicosi correlate alla demenza Quetiapina non è autorizzata per il trattamento dei pazienti con psicosi correlate alla demenza. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento pari a circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti a rischio di ictus. In seguito a una meta-analisi eseguita su tutti gli antipsicotici atipici è stato riportato un incremento del rischio di decessi negli anziani con psicosi correlata alla demenza rispetto a quelli trattati con placebo. Tuttavia in due studi clinici controllati versus placebo della durata di dieci settimane effettuati con quetiapina nella stessa popolazione di pazienti (n=710; età media 83 anni; range: 56-99 anni), l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata pari al 5,5% rispetto al 3,2% nel gruppo trattato con placebo. I pazienti in questi studi sono deceduti per varie cause, compatibili con le previsioni per questa popolazione. Questi dati non hanno stabilito negli anziani con demenza una relazione causale tra il trattamento con quetiapina e il decesso. Disfagia Disfagia (vedere paragrafo 4.8) è stata segnalata con quetiapina. Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti a rischio di polmonite per aspirazione. Stitichezza e ostruzione intestinale La stitichezza rappresenta un fattore di rischio per occlusione intestinale. Stitichezza e ostruzione intestinale sono stati segnalati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Questo include le segnalazioni ad esito fatale in pazienti che sono a più alto rischio di ostruzione intestinale, compresi quelli che stanno assumendo contemporaneamente altri farmaci che diminuiscono la motilità intestinale e/o non possono segnalare sintomi di costipazione. I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e a cure urgenti. Tromboembolismo Venoso (TEV) Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con farmaci antipsicotici. Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per il tromboembolismo venoso, tutti i possibili fattori di rischio per la tromboembolia venosa dovrebbero essere individuati prima e durante il trattamento con quetiapina e adottate misure preventive. Pancreatite La pancreatite è stata riportata negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing. Tra i report post-marketing, mentre non tutti i casi sono stati confusi da fattori di rischio, molti pazienti presentavano fattori che sono noti per essere associati a pancreatite, come aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.8), calcoli biliari, e consumo di alcol. Informazioni supplementari I dati relativi a quetiapina in combinazione con divalproex o litio negli episodi di mania da moderati a gravi sono limitati; la terapia combinata è stata tuttavia ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). I dati hanno mostrato un effetto additivo alla terza settimana. Lattosio Quetiapina Sandoz compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Considerati i suoi effetti primari sul sistema nervoso centrale, quetiapina deve essere usata con cautela in combinazione con altri medicinali ad azione centrale e con alcool. Il citocromo P450 (CYP) 3A4 è l’enzima principalmente responsabile per il metabolismo di quetiapina mediato dal citocromo P450. In uno studio di interazione condotto su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (al dosaggio di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha provocato un aumento da 5 a 8 volte nell’AUC di quetiapina. Sulla base di questo dato, l’uso concomitante di quetiapina con gli inibitori del CYP3A4 è controindicato. Si raccomanda inoltre di non assumere succo di pompelmo durante la terapia con quetiapina. In una prova a dosi multiple atta a valutare la farmacocinetica di quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la somministrazione concomitante di carbamazepina ha aumentato in modo significativo la clearance di quetiapina. Questo aumento della clearance ha ridotto l’esposizione sistemica di quetiapina (misurata come AUC) a una media del 13% dell’esposizione rilevata durante la somministrazione della sola quetiapina, anche se in alcuni pazienti è stato osservato un effetto maggiore. Come conseguenza di questa interazione, possono verificarsi concentrazioni plasmatiche più basse, che potrebbero influenzare l’efficacia della terapia con quetiapina. La somministrazione concomitante di quetiapina e fenitoina (un altro induttore degli enzimi microsomiali) ha provocato un notevole aumento della clearance di quetiapina di circa il 450%. Nei pazienti che ricevono un induttore degli enzimi epatici, l’istituzione del trattamento con quetiapina deve avvenire solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina prevalgono sul rischio di rimuovere l’induttore degli enzimi epatici. È importante che qualsiasi aggiustamento dell’induttore avvenga in modo graduale e, se necessario, che questo venga sostituito con un non-induttore (per esempio valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4). La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antidepressivi imipramina (un noto inibitore del CYP 2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6). La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antipsicotici risperidone o aloperidolo. L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina ha provocato un aumento di circa il 70% nella clearance di quetiapina. La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di cimetidina. La farmacocinetica del litio non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di quetiapina. In uno studio di 6 settimane, randomizzato, tra litio e quetiapina a rilascio prolungato versus placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania grave, sono stati osservati una maggiore incidenza di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento di peso nel gruppo in trattamento aggiuntivo con litio rispetto al gruppo in trattamento aggiuntivo con placebo (vedere paragrafo 5.1). La farmacocinetica di sodio valproato e di quetiapina non è stata alterata in modo clinicamente rilevante dalla somministrazione concomitante. In uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, è stata riscontrata un’alta incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo in terapia con l’associazione dei due farmaci rispetto ai gruppi in monoterapia. Non sono stati effettuati studi formali di interazione con medicinali cardiovascolari comunemente utilizzati. È necessario prestare cautela quando quetiapina viene usata in concomitanza con prodotti medicinali noti per provocare squilibrio elettrolitico o per prolungare l’intervallo QT. Sono stati segnalati casi di risultati falsi positivi nei test immunoenzimatici per metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina. Si raccomanda la conferma dei risultati dubbi di screening immunologico con una tecnica cromatografica appropriata.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse al farmaco (ADR) osservate più comunemente con quetiapina (≥10%) sono sonnolenza, vertigini, secchezza della bocca, mal di testa, sintomi da sospensione (interruzione), aumento dei livelli sierici di trigliceridi, innalzamento di colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento di peso, diminuzione dell'emoglobina e sintomi extrapiramidali. Elenco tabulare delle reazioni avverse L'incidenza di ADR associate alla terapia con quetiapina, è riportata nella tabella seguente (Tabella 1), secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995). Tabella 1: ADR associate alla terapia con quetiapina Nella valutazione degli effetti indesiderati sono state usate le seguenti stime di frequenza: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni avverse al farmaco (ADRs) in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza | ||
Classificazione per sistemi e organi MedDRA | Frequenza | ADR |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Riduzione dei livelli di emoglobina 22 |
Comune | Leucopenia1, 28, riduzione della conta dei neutrofili, aumento degli eosinofili 27 | |
Non comune | Trombocitopenia, anemia, riduzione della conta delle piastrine 13 | |
Raro | Agranulocitosi26 | |
Non nota | Neutropenia1 | |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | Ipersensibilità (incluse reazioni allergiche cutanee) |
Molto raro | Reazione anafilattica 5 | |
Patologie endocrine | Comune | Iperprolattinemia15 , riduzioni del T4 totale 24 , riduzioni del T4 libero24 , riduzioni del T3 totale24 , aumenti del TSH 24 |
Non comune | Riduzioni del T3 libero24, ipotiroidismo21 | |
Molto raro | Secrezione inadeguata dell'ormone antidiuretico | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Aumenti dei livelli sierici dei trigliceridi10,30 , aumenti del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL)11, 30, riduzioni del colesterolo HDL17, 30, aumento di peso8, 30 |
Comune | Aumento dell'appetito, aumento del glucosio nel sangue fino a livelli iperglicemici 6, 30 | |
Non comune | Iponatriemia19, Diabete mellito1, 5 | |
Raro | Sindrome metabolica29 | |
Molto raro | Esacerbazione del diabete pre-esistente | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Sogni anomali e incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicidario20 |
Raro | Sonnambulismo e reazioni correlate come parlare nel sonno e disturbi alimentari correlati al sonno | |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Capogiri4, 16, sonnolenza2, 16, cefalea, sintomi extrapiramidali 1, 21 |
Comune | Disartria | |
Non comune | Convulsioni1, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva 1, 5, Sincope4, 16 | |
Patologie dell' | Comune | Visione offuscata |
Patologie cardiache | Comune | Tachicardia4, Palpitazioni23 |
Non comune | Prolungamento del QT 1, 12, 18, Bradicardia32 | |
Patologie vascolari | Comune | Ipotensione ortostatica4, 16 |
Raro | Tromboembolismo venoso1 | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Dispnea23 |
Non comune | Rinite | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Secchezza della bocca |
Comune | Stipsi, dispepsia, vomito25 | |
Non comune | Disfagia7 | |
Raro | Pancreatite1, ostruzione intestinale/Ileo | |
Patologie epatobiliari | Comune | Aumenti dei livelli di alanino aminotransaminasi sieriche (ALT)³ , innalzamento dei livelli delle gamma-GT ³ |
Non comune | Aumenti dei livelli di aspartato transaminasi sieriche (AST)³ | |
Raro | Ittero5, epatite | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto raro | Angioedema5, syndrome di Stevens- Johnson5 |
Non nota | Necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Molto raro | Rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Ritenzione urinaria |
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali | Non nota | Sindrome da astinenza neonatale31 |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Non comune | Disfunzioni sessuali |
Raro | Priapismo, galattorrea, gonfiore del seno, disturbi mestruali | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Sintomi da sospensione (interruzione)1, 9 |
Comune | Lieve astenia, edema periferico, irritabilità , piressia | |
Raro | Sindrome neurolettica maligna1 , ipotermia | |
Esami diagnostici | Raro | Aumento della creatina fosfochinasi plasmatica14 |
Reazioni avverse al farmaco (ADRs) in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza | ||
Classificazione per sistemi e organi MedDRA | Frequenza | ADR |
Patologie endocrine | Molto comune | Aumento dei livelli di prolattina1 |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Aumento dell'appetito |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Sintomi extrapiramidali3,4 |
Comune | Sincope | |
Patologie vascolari | Molto comune | Aumento della pressione arteriosa² |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Rinite |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Vomito |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Irritabilità³ |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Primo trimestre La moderata quantità di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300 -1000 esiti di gravidanza), comprendenti reports individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento. Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non può essere stabilita una conclusione definitiva. Studi su animali non hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Quetiapina deve pertanto essere usata durante la gravidanza solo se i benefici giustificano i potenziali rischi. Terzo trimestre I neonati esposti agli antipsicotici (incluso quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o da sospensione che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio, o disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati. Allattamento al seno Sulla base di dati molto limitati da segnalazioni di escrezione di quetiapina nel latte materno umano, l’escrezione di quetiapina a dosi terapeutiche sembra essere inconsistente. A causa della mancanza di dati affidabili, si deve prendere una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con quetiapina tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilità Gli effetti di quetiapina sulla fertilità umana non sono stati valutati. Effetti correlati ai livelli di prolattina sono stati osservati nei ratti, anche se questi non sono direttamente rilevanti per gli esseri umani (vedere paragrafo 5.3)
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.