PROPOFOL B.BRAUN 1% 10FL 50ML -Avvertenze e precauzioni
Propofol deve essere somministrato da personale qualificato in anestesia (o, nel caso, da medici qualificati per l’assistenza ai pazienti in Terapia intensiva). I pazienti devono essere sottoposti a un monitoraggio costante e devono essere sempre disponibili le attrezzature atte al mantenimento della pervietà delle vie aeree, per la ventilazione artificiale, per la supplementazione di ossigeno e altre attrezzature per la rianimazione. Propofol non deve essere somministrato dalla persona che esegue le procedure diagnostiche o chirurgiche. Sono stati segnalati l’abuso di propofol e la dipendenza da propofol, prevalentemente da parte del personale sanitario. Come per altri anestetici generali, la somministrazione di propofol senza un supporto alle vie aeree potrebbe dare luogo a complicanze respiratorie fatali. Quando si somministra il propofol per la sedazione cosciente, per procedure chirurgiche e diagnostiche, è necessario effettuare il monitoraggio continuo dei pazienti per rilevare eventuali segni iniziali di ipotensione, ostruzione delle vie aeree e desaturazione di ossigeno. Come con altri agenti sedativi, l’uso di propofol per la sedazione nel corso di procedure chirurgiche può indurre la comparsa di movimenti involontari del paziente. Durante le procedure che richiedono l’immobilità questi movimenti possono essere pericolosi per la sede su cui si opera. Dopo l’utilizzo di propofol è necessario attendere per un tempo adeguato prima di dimettere il paziente, in modo da garantire il completo ristabilimento. In casi rarissimi all’uso di propofol si può associare lo sviluppo di un periodo di incoscienza postoperatoria, eventualmente accompagnata da un aumento del tono muscolare. Ciò può essere preceduto, ma non necessariamente, da una fase di vigilanza. Il recupero avviene spontaneamente, ma si deve effettuare un’assistenza adeguata al paziente non cosciente. La compromissione indotta da propofol di solito non è più rilevabile oltre le 12 ore. Nel consigliare i pazienti circa: • l’opportunità di essere accompagnati nel lasciare il luogo in cui è avvenuta la somministrazione • i tempi per la ripresa di attività pericolose o che richiedono competenza, come la guida • l’uso di altri agenti potenzialmente sedativi (es. benzodiazepine, oppioidi, alcol) si deve tenere conto degli effetti del propofol, della procedura, delle terapie concomitanti, dell’età e della condizione del paziente. Come con altri agenti anestetici per uso endovenoso, procedere con cautela nel caso di pazienti con compromessa funzione cardiaca, respiratoria, renale o epatica, oppure in pazienti ipovolemici o debilitati. La clearance di propofol è dipendente dal flusso del sangue, quindi, trattamenti concomitanti che riducono la gittata cardiaca ridurranno anche la clearance di propofol.Propofol non ha attività vagolitica ed è stato associato a casi segnalati di bradicardia (occasionalmente profonda) e persino di asistolia. La somministrazione per via endovenosa di un agente anticolinergico prima dell’induzione dell’anestesia deve essere presa in considerazione, soprattutto in situazioni dove è probabile che predomini il tono vagale oppure quando propofol viene utilizzato in combinazione con altri agenti che possono provocare bradicardia. Quando si somministra propofol a un paziente epilettico, può esserci il rischio di convulsioni. Si deve procedere con particolare attenzione nei pazienti con disturbi del metabolismo lipidico e in altre condizioni in cui è necessaria cautela nell’utilizzo di emulsioni lipidiche Popolazione pediatrica L’uso di propofol non è consigliato nei neonati dato che questa popolazione di pazienti non è stata studiata completamente. I dati di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2) indicano che la clearance è ridotta considerevolmente nei neonati e mostra una variabilità inter–individuale molto elevata. Il sovradosaggio relativo può manifestarsi somministrando dosi consigliate per bambini più grandi con conseguente depressione cardiovascolare grave. Propofol non deve essere usato in pazienti di 16 anni d’età o più giovani per la sedazione in terapia intensiva in quanto la sicurezza e l’efficacia di propofol per la sedazione in questo gruppo d’età non sono state dimostrate (vedere sezione 4.3). Raccomandazioni per la gestione nell’Unità di terapia intensiva L’uso di propofol per la sedazione in terapia intensiva è stato associato a un gruppo di disturbi metabolici e di carenze negli apparati degli organi che possono portare alla morte. Sono state ricevute segnalazioni di associazioni delle seguenti condizioni: acidosi metabolica, rabdomiolisi, iperkaliemia, epatomegalia, insufficienza renale, iperlipidemia, aritmia cardiaca, ECG tipo Brugada (segmento ST elevato e onda T convessa) e insufficienza cardiaca rapidamente progressiva di solito non responsiva al trattamento inotropo di supporto. Le associazioni tra questi eventi sono state indicate come sindrome da infusione di propofol. Questi eventi sono stati maggiormente visti in pazienti con ferite gravi alla testa e in bambini con infezioni del tratto respiratorio che hanno ricevuto dosi in eccesso rispetto a quelle raccomandate per gli adulti in sedazione in terapia intensiva. Quelli che seguono sembrano essere i principali fattori di rischio per lo sviluppo di tali eventi: ridotto rilascio di ossigeno a livello tissutale; grave lesione neurologica e/o sepsi; dosaggi elevati di uno o più dei seguenti agenti farmacologici: vasocostrittori, steroidi, inotropi e/o propofol (di solito a dosi superiori a 4 mg/kg/h per più di 48 ore). I medici prescrittori devono prestare attenzione a tali eventi in pazienti con i fattori di rischio di cui sopra e considerare prontamente la possibilità di ridurre o cessare il dosaggio di propofol quando si sviluppano i segnali di cui sopra descritti.. Tutti gli agenti sedativi e terapeutici utilizzati nell’Unità di terapia intensiva (UTI), devono essere dosati in modo da mantenere su valori ottimali i parametri emodinamici e di rilascio dell’ossigeno. I pazienti con elevata pressione intracranica (PIC) devono ricevere un appropriato trattamento a supporto della pressione di perfusione cerebrale durante queste modifiche del trattamento. Si raccomanda ai medici di non superare, se possibile, il dosaggio di 4 mg/kg/h. Adeguata attenzione deve essere adoperata in pazienti con disfunzioni del metabolismo dei lipidi e in altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere usate cautamente. Si raccomanda di monitorare i livelli di lipidi nel sangue se propofol è somministrato a pazienti ritenuti particolarmente a rischio particolare di sovraccarico di lipidi. La somministrazione di propofol deve essere regolata in modo appropriato se il monitoraggio indica che i lipidi sono eliminati dal corpo in modo inadeguato. Se il paziente sta ricevendo in concomitanza altri lipidi per via endovenosa, deve esserne ridotta la quantità in modo da considerare la quantità di lipidi infusa come parte della formulazione di propofol; 1 ml di Propofol B. Braun contiene 0,1 g di lipidi. Ulteriori precauzioni Deve essere impiegata cautela nel trattare pazienti con malattia mitocondriale. Questi pazienti posso essere soggetti ad aggravamento della loro disfunzione se sottoposti ad anestesia, chirurgia e a terapia intensiva. Il mantenimento della normotermia, dell’apporto di carboidrati e una buona idratazione sono raccomandati per questo tipo di pazienti. La manifestazione precoce di aggravamento della malattia mitocondriale e della "sindrome da infusione di propofol" possono essere simili. Propofol B. Braun 10 mg/ml non contiene conservanti antimicrobici e favorisce la crescita di microorganismi. L’aspirazione di propofol deve essere effettuata in asepsi in una siringa o in un set da infusione sterili subito dopo l’apertura della fiala o dopo la rottura del sigillo del flaconcino. La somministrazione deve avere inizio immediatamente. L’asepsi deve essere mantenuta per tutta la durata dell’infusione tanto per propofol quanto per l’attrezzatura per l’infusione. Eventuali liquidi di infusione aggiunti alla linea di propofol devono essere somministrati nelle vicinanze della cannula. Se sono utilizzati i set per infusione con filtri, questi devono essere permeabili ai lipidi. Propofol e le siringhe che lo contengono sono monouso, per un singolo paziente. In conformità con le linee guida definite per altre emulsioni lipidiche, una singola infusione di propofol non deve superare le 12 ore. Al termine della procedura (o allo scadere delle 12 ore, se tale limite sopraggiunge prima) si devono smaltire e sostituire adeguatamente il serbatoio di propofol e la linea di infusione. Informazioni sugli eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio in 100 ml, quindi è sostanzialmente "privo di sodio".