PLASMAGRADE INFUS SACCA 200ML -Avvertenze e precauzioni
PLASMAGRADE deve essere utilizzato con cautela nelle seguenti condizioni: - Deficit di IgA. - Scompenso cardiaco latente o manifesto. - Edema polmonare. PLASMAGRADE deve essere utilizzato con attenzione nei pazienti con rischio di complicazioni trombotiche a causa di un potenziale aumento del rischio di tromboembolia venosa conseguente alla ridotta attività della proteina S in PLASMAGRADE rispetto al plasma fresco congelato di un singolo donatore. PLASMAGRADE non deve essere utilizzato come plasma expander in pazienti in cui non sia stata documentata alcuna carenza di fattori della coagulazione. PLASMAGRADE non deve essere usato in caso di emorragia causata da malattia di von Willebrand (vWD) o altri deficit coagulativi quando siano disponibili i concentrati degli specifici fattori. PLASMAGRADE non deve essere usato per correggere l’iperfibrinolisi da deficit dell’inibitore della plasmina (alpha2 antiplasmina) poiché la diluizione con plasma SD trattato, che contiene bassi livelli di alpha2 antiplasmina, potrebbe ridurre i livelli di alpha2 antiplasmina. Nei pazienti che potrebbero richiedere una trasfusione massiva, come ad esempio nel trapianto di fegato o in altre condizioni con disturbi complessi dell’emostasi, deve essere prestata particolare attenzione ai sintomi che indicano una tendenza ad una emorragia eccessiva. Informazioni importanti sugli ingredienti di PLASMAGRADE Questo medicinale contiene fino ad un massimo di 0,92 g di sodio per la sacca da 200 ml, equivalenti al 46% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Sicurezza virale Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l’inclusione di step di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus. Ciò nonostante, quando si somministrano medicinali preparati da sangue o plasma umano non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti. Le misure prese sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV),il virus dell’epatite C (HCV) e per il virus senza involucro lipidico dell’epatite A (HAV). Le misure prese possono avere un valore limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19. L’infezione da parvovirus B19 può essere grave in donne in gravidanza (infezione fetale) e per individui con immunodeficienza o aumento dell’eritropoiesi (ad es. anemia emolitica). È fortemente consigliato che ogni volta che si somministra PLASMAGRADE ad un paziente, siano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente ed il lotto del prodotto medicinale. PLASMAGRADE è prodotto da plasma contenente un livello minimo di anticorpi specifici neutralizzanti l’HAV. Anche gli anticorpi anti-parvovirus B19 dovrebbero essere neutralizzanti, ma la possibilità di trasmissione non può essere totalmente esclusa. Per quei pazienti che ricevono regolarmente medicinali derivati da sangue o plasma umano si dovrebbero prendere in considerazione appropriate vaccinazioni (ad esempio contro epatite A e B). La somministrazione di PLASMAGRADE deve essere basata sulla compatibilità di gruppo ABO. In casi di emergenza, PLASMAGRADE gruppo AB può essere considerato come plasma universale, dato che può essere somministrato a qualunque paziente. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. In caso di shock o reazione anafilattica, l’infusione deve essere interrotta immediatamente. Il paziente deve essere trattato seguendo le linee guida per la terapia dello shock:
sintomi clinici | misure di emergenza |
sintomi soggettivi (nausea, etc.) | ridurre la velocità di infusione o interrompere la somministrazione fino a risoluzione |
segni cutanei (rossore, orticaria, etc.) | interrompere l’infusione; somministrare antistaminici |
tachicardia, moderata riduzione della pressione arteriosa (sistolica inferiore a 90 mm Hg) | interrompere l’infusione; somministrare glucocorticoidi e.v. |
dispnea shock | interrompere l’infusione; somministrare adrenalina 0,1-0,5 mg s.c. o i.m., alte dosi di glucocorticoidi e.v., ossigeno, volume expander; eventualmente aumentare la diuresi con furosemide in caso di normovolemia; controllare l’equilibrio acido-base ed elettrolitico, correggerli se necessario |
shock normovolemico persistente | somministrare dopamina fino ad un massimo di 10 mcg/kg/min, eventualmente in associazione con noradrenalina |
arresto cardiaco o respiratorio | rianimazione |
Le linee guida sotto riportate si applicano alle reazioni avverse specificamente associate a PLASMAGRADE: | |
sintomi clinici | misure di emergenza |
tossicità da citrati (caduta del livello plasmatico di calcio ionizzato) | ridurre la velocità di infusione o interrompere l’infusione fino a risoluzione; somministrare calcio gluconato 10% e.v. alla dose di 10 ml/l di PLASMAGRADE infuso |
reazione emolitica da trasfusione | interrompere l’infusione; aumentare la diuresi (mantenere il flusso urinario sopra i 100 ml/ora negli adulti per almeno 18-24 ore) somministrando per via endovenosa elettroliti e mannitolo (per esempio mannitolo al 15% 125 ml/ora) o furosemide, sodio bicarbonato, dialisi in caso di anuria; se del caso, provvedere al trattamento sintomatico dello shock |