OXCARBAZEPINA TEC 50CPR 300MG -Interazioni
Induzione enzimatica L’oxcarbazepina e il suo metabolita farmacologicamente attivo (un monoidrossi derivato MHD) sono deboli induttori in vitro e in vivo degli enzimi del citocromo P450 CYP3A4 e CYP3A5, responsabili del metabolismo di molti farmaci, come ad esempio degli immunosoppressori (es. ciclosporina, tacrolimus), dei contraccettivi orali (vedere sotto) e di alcuni altri medicinali antiepilettici (es. carbamazepina), determinando così una diminuzione dei livelli plasmatici di questi medicinali (vedere la tabella sottostante in cui vengono riassunte le interazioni con altri medicinali antiepilettici). In vitro l’oxcarbazepina e l’MHD sono deboli induttori dell’enzima UDP–glucoronil transferasi (effetti su enzimi specifici appartenenti a questa famiglia non sono noti). Pertanto, in vivo l’oxcarbazepina e l’MHD possono avere un piccolo effetto inducente sul metabolismo dei medicinali che vengono eliminati principalmente dopo coniugazione mediante l’enzima UDP–glucoronil transferasi. Quando si inizia il trattamento o si cambia la dose di oxcarbazepina, il raggiungimento del nuovo livello di induzione può richiedere 2 o 3 settimane. In caso di interruzione della terapia con oxcarbazepina può essere necessaria la riduzione della dose dei medicinali somministrati in concomitanza, dopo opportuna valutazione clinica e/o monitoraggio dei livelli plasmatici. È probabile che l’induzione diminuisca gradualmente in 2 o 3 settimane dopo interruzione della terapia. Contraccettivi ormonali: è stato dimostrato che oxcarbazepina ha influenza sui due componenti di un contraccettivo orale, l’etinilestradiolo (EE) e il levonorgestrel (LNG). I valori medi dell’AUC di EE e LNG diminuiscono rispettivamente del 48–52% e del 32–52%. Pertanto, l’uso concomitante di oxcarbazepina e dei contraccettivi ormonali può rendere questi ultimi inefficaci (vedere paragrafo 4.4). Altri metodi contraccettivi, diversi da quelli ormonali, devono essere presi in considerazione. Inibizione enzimatica L’oxcarbazepina e il MHD inibiscono il CYP2C19. Pertanto possono verificarsi interazioni quando si somministrano contemporaneamente dosi elevate di oxcarbazepina e medicinali metabolizzati dal CYP2C19 (es. fenitoina). I livelli plasmatici di fenitoina aumentano fino al 40% dopo somministrazione di oxcarbazepina a dosi maggiori di 1200 mg/die (vedere la tabella sottostante in cui vengono riassunte le interazioni con altri medicinali antiepilettici). In questo caso può essere necessaria una riduzione della dose di fenitoina (vedere paragrafo 4.2). Medicinali antiepilettici Durante gli studi clinici sono state osservate potenziali interazioni tra oxcarbazepina e altri medicinali antiepilettici. L’effetto di queste interazioni sui valori medi di AUC e Cmin sono riassunti nella seguente tabella. Riassunto delle interazioni tra oxcarbazepina e altri medicinali antiepilettici
Medicinali antiepilettici Co–somministrati | Influenza di oxcarbazepina sugli altri medicinali antiepilettici | Influenza degli altri medicinali antiepilettici su MHD |
Co–somministrazione | Concentrazione | Concentrazione |
Carbamazepina | Diminuzione dello 0–22% (aumento del 30% nel caso di carbamazepina–epossido) | Diminuzione del 40% |
Clobazam | Non studiato | Nessuna influenza |
Felbamato | Non studiato | Nessuna influenza |
Lamotrigina | Leggera diminuzione* | Nessuna influenza |
Fenobarbitone | Aumento del 14–15% | Diminuzione del 30–31% |
Fenitoina | Aumento del 0–40% | Diminuzione del 29–35% |
Acido valproico | Nessuna influenza | Diminuzione del 0–18% |