NIMODIPINA SANDOZ OS GTT 25ML -Avvertenze e precauzioni
Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con Nimodipina Sandoz sia associato con un aumento della pressione endocranica, Nimodipina Sandoz deve essere usato con cautela in presenza di edema cerebrale generalizzato o in condizioni caratterizzate da un notevole aumento della pressione endocranica. Nimodipina Sandoz deve essere utilizzato con cautela anche nei pazienti gravemente ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg). In pazienti molto anziani affetti da più patologie, in pazienti con funzionalità cardiovascolare o renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), la necessità di un trattamento con Nimodipina Sandoz dovrebbe essere considerata con cautela ed il paziente regolarmente controllato. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I farmaci sia inibitori che induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo "Interazioni"). Farmaci che inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio: - antibiotici macrolidi (es. eritromicina) - inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir) - antimicotici azolici (es. ketoconazolo) - antidepressivi nefazodone e fluoxetina - quinupristin/dalfopristin - cimetidina - acido valproico. In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, in caso di necessità, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina.